Truffa a Seregno: anziana derubata da un finto carabiniere e complice

Una triste storia si è consumata recentemente a Seregno, dove una donna anziana di 83 anni è stata derubata nella sua abitazione in via Nervesa. Il furto è avvenuto intorno alle 10.30 del mattino, quando due malviventi si sono presentati al citofono. La pensionata, vedendo un uomo in divisa, si è spaventata: “Di solito mi affaccio alla finestra per vedere chi si presenta alla porta, ma quando ho visto quell’uomo in uniforme ho temuto che fosse successo qualcosa ai miei figli”, ha raccontato la donna dopo l’inganno.

I truffatori hanno utilizzato la solita scusa dell’acqua inquinata: “Una vicina, dopo averla bevuta, si è sentita male: dobbiamo controllare anche in casa sua che non ci sia del veleno”, hanno detto i malintenzionati. Preoccupata per la sua salute, l’anziana ha fatto entrare i due uomini. Una volta all’interno, le hanno chiesto di recuperare gioielli e denaro, affermando che a contatto con l’acqua avrebbero potuto emettere un gas nocivo.

La donna ha raccontato di essere stata spruzzata con qualcosa che le ha provocato bruciore agli occhi e confusione mentale. Quando ha detto di non avere nulla, l’uomo in divisa le ha puntato una pistola al fianco, anche se non si sa se fosse vera o un giocattolo. A quel punto, la vittima ha preso i gioielli e i soldi della figlia, che erano nascosti in varie stanze della casa, e li ha messi nel frigorifero, come richiesto dai truffatori. Nel frattempo, i malviventi sono fuggiti con il bottino: circa 1.500 euro in contanti e gioielli dal valore stimato di 12.000 euro.

La donna ha dichiarato di aver perso non solo oggetti di valore, ma anche preziosi ricordi. Dopo la truffa, sono intervenuti i Carabinieri, che hanno raccolto la testimonianza della vittima. Secondo quanto riferito, il finto militare era alto circa 1,80 metri, magro, parlava un italiano corretto e indossava una divisa completa con una pistola. Il complice era di corporatura media e bassa statura, indossava abiti scuri e occhiali, e anche lui parlava bene l’italiano.

Le forze dell’ordine invitano la cittadinanza a non aprire la porta a persone sconosciute e, in caso di dubbi o sospetti, a contattare il 112. È importante diffondere queste informazioni per evitare che altre persone cadano vittime di truffe simili.

Articolo precedenteUn giardino per Andrea: la memoria di un bambino spezzata a Monza
Articolo successivoFurti di rame a Bernate di Arcore: la comunità si ribella

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui