La truffa degli scontrini: un problema diffuso per i turisti in Italia

Un nuovo caso di “truffa degli scontrini” è stato denunciato a Como, dove un turista scozzese ha pagato quattro euro per due caffè in un bar di piazza Volta il giorno di Natale. Tuttavia, la mattina seguente, vestito con abiti italiani, ha ricevuto uno scontrino da 1 euro e 30 centesimi per lo stesso caffè. Questo sembra essere un esempio dell’ennesima truffa ai danni dei turisti stranieri che scelgono di passare le vacanze nel nostro Bel Paese.

Questo malcostume sembra essere diffuso in molte altre città italiane. La scorsa estate, ad esempio, la Cnn ha denunciato le “vergognose fregature ai turisti in Italia” e una serie di “scandali dei prezzi in bar e ristoranti”. Anche il Lago di Como sembra non essere esente da queste pratiche discutibili. Si ricorda ancora l’estate del 2023, quando vennero addebitati 2 euro per tagliare a metà un panino al prosciutto, 20 euro per una bottiglia d’acqua e un caffè, e addirittura 30 euro per due spritz.

La denuncia di questo ultimo episodio è stata fatta da Andrea Agosta, un uomo scozzese di 84 anni. Egli ha raccontato di aver ordinato due caffè al bancone di un bar in piazza Volta, indossando un kilt scozzese per onorare le origini della sua defunta moglie Jacqueline, scomparsa nel 2021. Sull’ scontrino, però, è stata segnata una somma di 2 euro per ogni caffè. Il giorno successivo, tornando nello stesso bar senza il kilt, ha pagato solo 1 euro e 30 centesimi per un caffè al bancone. Questa disparità di trattamento in base all’abbigliamento ha infastidito Agosta, che ha espresso il suo disappunto sui social media. Ha dichiarato che anche lui viaggia spesso in giro per il mondo e che gli stranieri conoscono meglio dei locali i prezzi dei prodotti. È quindi inaccettabile che vengano approfittati in questo modo. Agosta ha sottolineato l’importanza di non lasciare un cattivo ricordo di Como ai turisti, una città che invece dovrebbe accogliere tutti in modo ospitale.

Il proprietario del Bar Volta, contattato dal Giornale di Cantù, ha voluto chiarire la sua posizione riguardo a questa vicenda. Ha spiegato che la differenza di prezzo è dovuta al fatto di essere seduti al tavolo (2 euro), mentre al bancone il caffè costa solo 1 euro e 30 centesimi. Inoltre, ha sottolineato che i prezzi sono chiaramente esposti sui menù all’entrata, all’esterno del locale, al bancone e sui tavolini. Ha quindi negato qualsiasi forma di discriminazione rivolta ai turisti.

Tuttavia, Agosta ha precisato di non essersi mai seduto al tavolino. Questo episodio solleva quindi dei dubbi sulle pratiche commerciali di alcuni esercizi pubblici che sembrano approfittare dei turisti stranieri, creando così un’immagine negativa dell’Italia come destinazione turistica. È fondamentale che le autorità competenti facciano tutto il possibile per combattere questi abusi e garantire un’accoglienza onesta e corretta a tutti i visitatori stranieri. Solo così potremo preservare la nostra reputazione e continuare ad attrarre turisti da tutto il mondo.

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