L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha elogiato l’équipe multidisciplinare dell’ospedale di Sondalo per un intervento di chirurgia toracica ad alta complessità che è stato eseguito di recente. L’intervento è stato supportato dall’ECMO, l’ossigenazione extracorporea a membrana, ed è stato eseguito su una paziente sessantenne della Valtellina.
La collaborazione tra il reparto di Anestesia e Rianimazione, guidato da Fabio Sangalli, e il reparto di Chirurgia Toracica, diretto da Paolo Scanagatta, è stata fondamentale per la resezione polmonare, che non sarebbe stata possibile con le tecniche convenzionali a causa della precedente asportazione di un polmone a causa di un tumore.
Bertolaso ha dichiarato: “Questo intervento conferma l’elevata qualità e professionalità del nostro personale sanitario e dimostra che tutte le strutture sanitarie della Lombardia contribuiscono alla realizzazione di un sistema sanitario regionale unificato. Sono orgoglioso che, grazie alla presenza di apparecchiature moderne e delle competenze necessarie per utilizzarle, sia stato possibile realizzare per la prima volta anche in Valtellina un intervento di questo tipo”.
Questo elogio dell’assessore Bertolaso è un riconoscimento importante per il personale dell’ospedale di Sondalo e per il sistema sanitario regionale in generale. Dimostra che la Lombardia è in grado di offrire cure mediche di alta qualità anche nelle zone più remote, come la Valtellina.
L’intervento di chirurgia toracica ad alta complessità rappresenta un importante passo avanti per la medicina nella regione e offre nuove speranze per i pazienti affetti da malattie polmonari. La sinergia tra i reparti di Anestesia e Rianimazione e Chirurgia Toracica dimostra l’importanza del lavoro di squadra e della collaborazione tra professionisti sanitari di diverse specialità.
In conclusione, l’elogio dell’assessore Bertolaso per il personale dell’ospedale di Sondalo è un riconoscimento meritato per la loro eccellenza e professionalità. Questo intervento di chirurgia toracica ad alta complessità rappresenta un importante traguardo per la medicina nella regione e dimostra che la Lombardia è in grado di offrire cure all’avanguardia anche nelle zone più remote.