Ieri si è verificato un episodio davvero insolito durante il funerale di Manuela Spargi, la donna milanese deceduta recentemente dopo essere finita con la sua auto nel lago di Como, a Colico, in provincia di Lecco. Infatti, il feretro non è mai arrivato in chiesa a Milano e nessuno riusciva a capire cosa fosse successo al carro funebre.
L’attesa dei parenti della vittima in chiesa si è trasformata in sconforto quando hanno realizzato che il feretro non sarebbe mai arrivato. La preoccupazione si è estesa anche ai familiari dell’addetto alle onoranze funebri di Milano, che non riuscivano a contattare il proprio caro. Così, hanno deciso di allertare i carabinieri di Lecco e i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio.
Solo a tarda sera è stato scoperto cosa fosse accaduto: il carro funebre, partito da Colico con la salma di Manuela Spargi, invece di imboccare la superstrada 36 per raggiungere Milano, si era diretto verso una strada di montagna e si era bloccato nella neve al passo di Dordona, nel territorio comunale di Fusine, in provincia di Sondrio. Il conducente, nel tentativo di cercare aiuto o almeno un punto con campo per il cellulare, si era allontanato dal mezzo ed era stato trovato dai volontari del Soccorso Alpino della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna. Questi ultimi lo hanno accompagnato a valle a Foppolo, in provincia di Bergamo, per un controllo medico, dato che era quasi assiderato.
Oggi, i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio, insieme ai carabinieri, hanno raggiunto il carro funebre per riportarlo a valle. All’interno si trovava la bara di Manuela Spargi, rimasta abbandonata per molte ore nella bufera di neve nel bosco delle Alpi Orobie, in Valtellina.
Un episodio davvero tragico e sfortunato che ha causato grande dispiacere ai familiari della vittima. Ora, finalmente, il feretro potrà essere portato a destinazione per il funerale di Manuela Spargi, permettendo ai suoi cari di darle l’ultimo saluto e di iniziare il processo di elaborazione del lutto.