Brescia insolita

Una leggenda camuna narra di un tragico episodio accaduto nei pressi del castello di Lozio, appartenuto alla famiglia Nobili, di cui oggi rimangono solo rovine.

Costruito in una posizione impervia, probabilmente alla fine del XIII secolo, il castello era protetto alle spalle da una scoscesa parete di roccia, rendendolo inespugnabile ma allo stesso tempo decretandone la fine, sommergendolo di detriti nel corso dei secoli. Durante le sanguinose contese tra Guelfi e Ghibellini, i primi dominavano la media valle Camonica, mentre i secondi controllavano l’alta e la bassa valle.

I Nobili erano una famiglia influente di parte guelfa che resisteva alle imposizioni del nuovo signore di Brescia, Pandolfo Malatesta, di parte ghibellina. Nonostante nel 1397 fosse stata stipulata la Pace di Breno, la tensione era altissima. Nel 1409, la potente famiglia Federici decise di mettere a tacere Baroncino II Nobili e la sua famiglia. Sapendo che avrebbero lasciato il castello per scendere alla vicina frazione di Villa per le celebrazioni di Natale, i Federici organizzarono un piano diabolico.

Nella notte di Natale, deviarono il corso di due fiumicelli vicini all’abitato, allagando così le strade del villaggio. Le basse temperature fecero presto gelare le strade, rendendole scivolose e pericolose. I Nobili, presi di sorpresa, cercarono di raggiungere la rocca illuminata dalle luci dei bracieri, ma la ripida salita ghiacciata li spinse tra le braccia degli assalitori che li aspettavano a spade sguainate. Nella furia della vendetta, nessuno fu risparmiato. Solo due ragazzi si salvarono, poiché si trovavano a Bergamo per studio, permettendo così alla dinastia dei Nobili di continuare.

L’episodio è riportato da vari storici, come l’Odorici e Padre Gregorio, ma storia e leggenda si fondono, rendendo difficile ricostruire i fatti. L’assassinio dei Nobili è certamente un episodio storico, ma è probabile che la brutalità degli eventi abbia generato modifiche nella narrazione nel corso dei secoli. La trasposizione di eventi tragici il 25 dicembre, come spesso accade nella storia, amplifica la loro potenza.

L’immagine di un’intera famiglia che “scivola” sul ghiaccio mentre cerca la salvezza sembra un altro racconto morale di stampo biblico. Non dobbiamo dimenticare che anche i Nobili hanno commesso delitti per mantenere il proprio status e sono stati puniti per i propri peccati. Forse la redenzione sta nei due sopravvissuti, estranei agli eventi poiché dediti alle questioni spirituali anziché ai giochi di potere.

Durante le indagini archeologiche, è stata scoperta una lapide con un cuore inciso vicino alla torre sopra il castello, forse collocata nel luogo dell’esecuzione di Baroncino II Nobili. Il simbolo del cuore, secondo Le Goff, si riferisce all’imperatore che emana leggi ed editti, ma potrebbe anche riferirsi all’usanza medievale di togliere il cuore ai capi morti in battaglia. Questo enigma, forse, rimarrà irrisolto per sempre.

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