Artva, Pala e Sonda: attrezzatura obbligatoria. Cosa sono e come si usano

Legnano – “È una vicenda complicata”, spiega Maurizio Pinciroli, presidente della sezione di Legnano del Club Alpino Italiano, rattristato per l’ennesima tragedia che ha colpito due escursionisti Vanessa Gatti e Roberto Biancon, che si trovavano a qualche centinaio di metri dal rifugio “Maria Luisa” quando sono stati travolti dalla valanga.

Un percorso insidioso

“Andare in montagna, che sia estate o inverno, è sempre pericoloso, ma lo diventa ancora di più in queste condizioni di vento e forti nevicate. In particolare, quel passaggio viene visto come “facile” perché la motoslitta dell’ENEL passando ne traccia un percorso, ma non è per niente così, perché è un percorso molto insidioso, se si inciampa si precipita nel lago”, spiega Pinciroli, aggiungendo: “probabilmente uno dei due si sarebbe anche salvato, in questo caso Biancon che era sepolto dalla neve, perché sia il guardiano della diga che la rifugista del “Maria Luisa” sono corsi subito sul posto, per Vanessa purtroppo, precipitata nel lago era impossibile per il tempo di sopravvivenza molto basso”.

Prudenza e insegnamento

“Sulla tragedia non voglio aggiungere altro”, afferma Pinciroli, rimarcando però come: “bisogna affrontare la montagna con un’attrezzatura oltre che materiale deve essere anche di “insegnamento”, avendo ben presente la percezione del pericolo. Ogni anno il CAI Legnano porta in montagna coloro che vogliono intraprendere il percorso da escursionisti, insegnando sin da subito che per le uscite è obbligatorio munirsi di: Artva, Pala e Sonda, attrezzature che noi come sezione reputiamo obbligatoria, ma che è obbligatoria anche per Regione Lombardia”.

Artva, pala e sonda: cosa sono e come si usano?

“Dal 1° gennaio 2022 per camminare sulla neve è obbligatorio avere Artva, Pala e Sonda, i dispositivi di sicurezza tipici dello scialpinismo e dello sci fuoripista. Sono mezzi di autosoccorso, ossia in quei 18 minuti di sopravvivenza sotto la neve, possono aiutare nelle ricerche dei soccorsi. L’Artva è un apparecchio per la ricerca dei travolti da valanga, viene legato intorno al corpo, sotto i vestiti- importante sotto gli indumenti perché la valanga alle volte può strapparli- quando si cammina l’Artva è in trasmissione, quando un corpo resta sotto la valanga, il compagno di avventura gira l’Artva in ricezione così che il soccorso alpino recepisce il segnale: se si pensa che le operazioni salva vita devono essere compiute nel giro di 18 minuti, l’aiuto di un compagno è fondamentale. Poi, una volta recepito il segnale si sonda il luogo e si inizia a scavare nella neve con la pala”.

Jessica Urbani

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