L’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, amministratore delegato del gruppo dolciario omonimo, sono state indagate per truffa aggravata da minorata difesa nella vicenda dei pandori Balocco. L’informazione arriva da fonti della procura di Milano.

Chiara Ferragni sarà tra le persone che saranno ascoltate in procura a Milano per fare chiarezza sull’indagine che riguarda la campagna benefica dei pandori Balocco “griffati” dall’influencer digitale.

Questa campagna è già costata una multa di circa un milione di euro da parte dell’Antitrust per pubblicità ingannevole: Ferragni ha pubblicato storie sui social in cui si sarebbe lasciato intendere che acquistando il “Pandoro pink christmas”, venduto a un prezzo “maggiorato” (circa 9 euro), si poteva contribuire alla donazione a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino.

Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, tramite il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, sta raccogliendo tutta la documentazione relativa all’accordo stipulato nel novembre 2021 e allo scambio di email tra l’azienda dolciaria di Fossano (Cuneo) e l’influencer.

“Sono tranquilla perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che questo emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e mi sono messa subito a disposizione, insieme ai miei avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel minor tempo possibile”, afferma Chiara Ferragni in merito alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di truffa aggravata, da parte della procura di Milano per la vendita dei pandori Balocco. “Sono, invece, profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, diffondendo anche notizie oggettivamente non veritiere”, conclude Chiara Ferragni.

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