Incidenti stradali: la mancanza di sicurezza continua
Purtroppo, da molto tempo, non c’è segno di discontinuità sulle strade. Anche la fine dell’anno e l’inizio del nuovo hanno avuto il loro tragico e triste elenco di incidenti con morti e feriti. Solo nella settimana di Natale, secondo i rilevamenti dell’osservatorio ASAPS, ci sono stati 13 investimenti mortali.
Le cause degli incidenti rimangono sempre le stesse, nonostante siano state prese in considerazione e siano stati proposti interventi correttivi. Al 27 dicembre 2023, sono state 434 le vittime pedonali. Camminavano sul marciapiede o attraversavano sulle strisce, quindi in situazioni di comportamenti corretti, e nonostante ciò hanno perso la vita. “Chiunque osservi con attenzione anche per qualche attimo ciò che avviene normalmente sul marciapiede, soprattutto nei contesti urbani, matura subito un quadro di ciò che vi accade e la situazione deve preoccupare”, sottolinea Valerio Bettoni, presidente dell’ACI-Bergamo. I pericoli sono evidenti: ciclisti e utenti di monopattini che transitano liberamente, anche contromano, e i pedoni – ai quali il marciapiede è riservato – devono scansarsi o scendere per farli passare. Chi deve attraversare sulle strisce spesso deve farlo di corsa e a proprio rischio, perché chi guida un veicolo ha fretta e non si preoccupa di dare la dovuta precedenza.
In un’intervista del GR1-RAI, Luigi Altamura, del tavolo tecnico delle polizie ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani), non ha usato mezze misure o perifrasi nell’analisi. Ha rilevato che “nel nostro Paese manca una cultura della sicurezza stradale. Dobbiamo assolutamente aumentare i controlli. Troppi automobilisti non danno la precedenza ai pedoni sugli attraversamenti loro destinati, cosa che avviene con normale regolarità negli altri Paesi dell’Unione Europea. Bisogna ricordare agli automobilisti che quanti non danno la precedenza ai pedoni vanno incontro a una sanzione da 160 euro e soprattutto alla perdita di 8 punti della patente. Oggi esistono sistemi tecnologici che permettono all’automobilista che si avvicina all’attraversamento pedonale di essere prontamente allertato. Non solo, ma funzionano anche lampeggiatori con la segnaletica verticale. Tali sistemi vanno installati nel maggior numero possibile nelle nostre città”. Come nel gioco dell’oca, si torna puntualmente al punto di partenza che implica l’aumento della sorveglianza.
“Occorre adeguare gli organici, spesso carenti, per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti, partendo dai più vulnerabili”, conclude Valerio Bettoni. “La lingua batte dove il dente duole, ma i denti che fanno male sono tanti. Si riuscirà prima o poi a metter mano alla più volte annunciata revisione del Codice della strada?”.