La compagnia aerea ITA ha deciso di abbandonare la tratta Milano-Malpensa – New York, una delle rotte più redditizie dello scalo. Tuttavia, altre compagnie aeree come NEOS, American Airlines, United Airlines, Delta Airlines, La Compagnie e Emirates continuano ad operare voli non-stop per New York da Malpensa. Inoltre, molte altre compagnie effettuano voli diretti con scali intermedi nei loro rispettivi Hub. La domanda è: perché queste compagnie riescono a mantenere queste rotte mentre ITA no? La risposta sta nella capacità di offrire tariffe competitive e saperle vendere. Se ITA non riesce a vendere i propri voli da Malpensa, è un problema suo. Il vero problema è che le perdite di ITA sono pagate interamente dai cittadini attraverso le tasse. Inoltre, ITA si sta focalizzando su Linate, mantenendo le operazioni limitate nonostante le limitazioni dell’aeroporto. Questo perché ITA possiede ancora le clearances, o slot, che le permettono di operare a Linate durante le fasce orarie più redditizie, impedendo ad altre compagnie di subentrare. Ma non era stato richiesto che non ci fosse continuità tra Alitalia e ITA? Sebbene i dipendenti non siano stati trasferiti, gli slot sono stati mantenuti da Alitalia e trasferiti a ITA. Questo dimostra una mancanza di continuità. ITA si trova quindi con una compagnia aerea piccola, un solo Hub a Fiumicino e un aeroporto a Linate con slot strategici per alimentare i propri voli. Il business si trova a Milano, non a Malpensa. È comprensibile perché il costo di Linate non viene diversificato rispetto a Malpensa. La transazione tra Lufthansa e ITA si sta rallentando probabilmente a causa di queste considerazioni. È stato anche riportato che Alitalia ha rimborsato 100 milioni di euro allo Stato. Tuttavia, questo è solo una piccola parte del debito totale di 1,3 miliardi di euro che Alitalia deve ancora restituire. Non dobbiamo ringraziare nessuno per il rimborso del debito, è un obbligo e un dovere. Nel frattempo, subiamo tagli alla sanità, ai servizi e alle pensioni, oltre ad aumenti di IVA, tariffe e interessi che ci colpiscono tutti. Quindi, perché dovremmo gioire per la partenza di ITA? Dovrebbe andarsene non solo da Malpensa, ma anche dalle nostre tasche.