Cavo d’acciaio in strada: “Quella sera ero ubriaco e facevo il pagliaccio”. Il 24enne resta in cella.

Il 24enne Alex Baiocco, arrestato per aver teso un cavo d’acciaio ad altezza d’uomo lungo viale Toscana a Milano, ha ammesso di averlo fatto per assecondare i suoi amici e sentirsi parte del gruppo. Ha dichiarato di aver bisogno di approvazione e di aver accettato la morte di altre persone come possibile conseguenza del suo “gioco”, ma non come obiettivo primario. Il giudice ha convalidato l’arresto dei carabinieri, ma ha riqualificato le accuse, sostenendo che non ci sia stato il dolo specifico di uccidere, ma solo il dolo eventuale. Resta solo l’accusa di “blocco stradale”.

Il 24enne ha ammesso di fare uso di hashish, droghe sintetiche e cocaina, e di essere stato ubriaco quella sera. Ha raccontato che lui e i suoi amici avevano trovato il cavo in un cantiere e l’avevano rubato per giocarci come una corda. Ha negato di avere intenzioni omicide.

I complici di Baiocco sono stati identificati e verranno indagati in concorso con lui. Uno dei due è stato individuato grazie alla prenotazione di uno scooter elettrico in sharing, mentre il terzo è stato trovato attraverso l’analisi dei social media.

I due complici sembrano non essersi preoccupati delle indagini in corso, continuando a utilizzare Instagram anche nei giorni successivi. Al momento, però, non possono essere arrestati, poiché le loro generalità sono state scoperte solo successivamente ai fatti. La Procura potrebbe richiedere al giudice misure cautelari nei loro confronti, ma ciò richiederebbe più tempo rispetto a un arresto immediato.

La vicenda del cavo d’acciaio ha suscitato preoccupazione e indignazione, e le autorità sono determinate a fare luce sull’episodio e ad assicurare i responsabili alla giustizia.

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