Quattro cittadini marocchini sono stati arrestati per spaccio di droga nascosti nei boschi vicino a Luino e alle zone di confine. La Polizia di Stato del Settore Polizia di Frontiera di Luino ha concluso un’operazione che ha permesso di smantellare un gruppo di spacciatori che operava da tempo nelle zone boschive di Montegrino Valtravaglia (VA).

Durante i primi mesi del 2023, sono stati effettuati numerosi appostamenti che hanno permesso di raccogliere prove gravi e importanti contro i quattro cittadini marocchini, tutti irregolari in Italia e con età comprese tra i 24 e i 33 anni. L’Autorità Giudiziaria di Varese ha ordinato il loro arresto in stato di custodia cautelare, ad eccezione di uno dei quattro che è stato destinatario dell’obbligo di presentazione giornaliera presso la polizia.

I quattro spacciatori, già noti per i loro precedenti penali e di polizia, avevano preso il controllo di diversi punti di spaccio lungo la strada che va da Montegrino Valtravaglia alle alture del Monte Sette Termini. Questi punti includevano piccole aree di sosta, abbozzi di sentieri e una vecchia legnaia anonima. Nascosti nell’oscurità del bosco, spesso armati di accette per difendersi da possibili aggressioni, i spacciatori annunciavano la loro presenza ai clienti tramite telefoni intestati a stranieri inesistenti o irreperibili. Proponevano droghe e concordavano in anticipo prezzi e quantità.

Quando i tossicodipendenti arrivavano al punto concordato per l’incontro, gli spacciatori uscivano dalla vegetazione per il tempo necessario a effettuare la vendita di droga, per poi tornare a nascondersi. Nel corso dell’anno, il gruppo ha regolarmente rifornito di eroina, cocaina e hashish numerosi consumatori, ottenendo così importanti profitti illeciti.

L’azione di contrasto della polizia ha colpito anche i consumatori, che sono stati segnalati alla Prefettura e sottoposti a verifiche straordinarie dei requisiti psicofisici necessari per la guida di autoveicoli. Inoltre, è stato ritirato immediatamente il porto d’arma e le armi da fuoco di un consumatore che risultava essere in possesso di tali strumenti, per motivi di pubblica sicurezza.

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