La tragedia dell’auto precipitata nel lago di Como continua a essere oggetto di ipotesi da parte del magistrato. Nuovi dettagli e testimonianze emergono mentre si cerca di fare luce sull’accaduto.

Dalle prime indagini è emerso che i corpi delle vittime sono stati trovati all’esterno dell’abitacolo e almeno una portiera era aperta. Questi particolari fanno pensare che Morgan Algeri, esperto subacqueo e addestrato per situazioni di inabissamento, abbia cercato di salvarsi e di portare in salvo anche la sua passeggera, Tiziana Tozzo.

Tuttavia, non è facile sopravvivere all’impatto con le acque del lago, soprattutto considerando le basse temperature. Inoltre, di notte si è completamente al buio e a una profondità di almeno 15 metri. Alessio Pengue, istruttore di Algeri, ha testimoniato che quest’ultimo si sottoponeva regolarmente a corsi di aggiornamento per imparare come uscire da un aereo caduto in acqua e con l’abitacolo ribaltato. Se Algeri non è riuscito a uscire dalla sua Mercedes finita nel lago, significa che non c’era modo di farlo. “Se c’era una persona addestrata, quella era lui”, ha dichiarato Pengue.

Infine, va ricordato che anche se fossero riusciti a risalire in superficie, nel punto in cui l’auto è precipitata non ci sono punti di appoggio ma solo un muro. Avrebbero dovuto nuotare almeno fino alla Como Nuoto per raggiungere la riva.

Le indagini proseguono per cercare di comprendere le cause dell’incidente e fare chiarezza su quanto accaduto. In attesa di ulteriori sviluppi, l’intera comunità è colpita da questa tragedia che ha portato alla perdita di vite umane.

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