Pavia, 9 gennaio 2024 – Un uomo residente nel Pavese ha perso la causa contro la Questura di Pavia dopo aver presentato ricorso al Tar per il rifiuto del rinnovo del porto del fucile. Il Tribunale amministrativo della Lombardia ha respinto il suo ricorso e lo ha condannato a pagare tremila euro di spese legali.
La vicenda ha avuto inizio nel 2020, quando la Questura ha emesso un provvedimento di diniego nei confronti dell’uomo per il rinnovo della licenza di porto di fucile per uso di caccia. Nel 2016, l’uomo era stato segnalato all’autorità giudiziaria per lesioni personali, minacce, violazione di domicilio e porto abusivo di armi. Il procedimento penale è stato concluso con la prescrizione e l’uomo ha anche risarcito le vittime.
Secondo quanto riportato dal Tar, l’uomo aveva sfondato la porta della casa della sua ex compagna minacciandola di morte con due coltelli e causando lesioni al fratello. Il Tar ha respinto il ricorso dando ragione alla Questura, ricordando che l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di evitare situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica e l’incolumità individuale.
La decisione dei giudici amministrativi lombardi ricorda anche che il porto d’armi non è un diritto, ma una deroga al divieto di circolare con le armi.