Il paese di Turate è ancora sotto shock per la tragica morte di Vanessa Gatti, una donna di 30 anni che è stata vittima di una valanga in alta Val Formazza. Vanessa era impiegata e si era trasferita a Turate due anni fa, dopo aver vissuto nel vicino comune di Origgio, in provincia di Varese. Suo padre vive ancora a Turate, mentre sua madre risiede a Uboldo, sempre in provincia di Varese. Secondo le prime ricostruzioni, domenica scorsa intorno alle 12, Vanessa si trovava nella zona dell’alta Val Formazza con Roberto Biancon, un osteopata di 53 anni originario di Legnano e residente ad Arluno. Improvvisamente, una violenta valanga di neve, fango e ghiaccio li ha travolti. Entrambi erano appassionati di montagna e avevano già organizzato escursioni insieme, sia in inverno che in estate. Stavano facendo una ciaspolata nella zona del Lago del Toggia, a circa 2200 metri di altitudine, vicino al rifugio Maria Luisa. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, purtroppo non è stato possibile fare nulla per loro. Il corpo di Roberto è stato sepolto dalla neve, mentre Vanessa è finita nel lago di Toggia. Il loro cane è ancora disperso. Roberto lascia la madre Anna e il fratello Fabio. Oltre a svolgere la sua attività, soprattutto a Parabiago, era anche insegnante presso l’Università di osteopatia di Saronno. “Abito vicino a dove Vanessa viveva e ricordo di averla vista passeggiare e correre nella zona, penso che lo facesse per tenersi in forma per praticare gli sport che amava tanto”, ha dichiarato l’ex assessore Cono Addamo Raffaele, attualmente membro dell’opposizione. “Di fronte a tragedie come queste, non ci sono davvero parole. Vorrei comunque esprimere tutta la mia vicinanza ai suoi familiari”. Vanessa aveva partecipato per un certo periodo alle uscite organizzate periodicamente dal gruppo Ski for Fun di Saronno. “Siamo rimasti tutti scioccati nel sapere cosa le è successo”, racconta Roberto Balzarotti, vice presidente del gruppo. “La ricordo come una ragazza solare, appassionata di montagna e in particolare di ciaspolate, ma anche di camminate durante la bella stagione, e di bici gravel. Era venuta con noi per condividere le sue passioni con il nostro gruppo. Siamo vicini alla sua famiglia”. Altri membri del gruppo ricordano Vanessa, con cui erano rimasti in contatto attraverso i social media, condividendo ad esempio le immagini scattate durante le escursioni in montagna, circondate dalla natura che tanto amava. Proprio dove è avvenuta la tragedia che ha lasciato increduli i due paesi in cui la ragazza aveva sempre vissuto, ora la comunità cercherà di far sentire tutta la propria vicinanza ai suoi familiari e amici.

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