Oggi pomeriggio si è svolto il funerale di Vanessa Gatti, una giovane donna di 30 anni originaria di Origgio, appassionata di montagna. Vanessa è stata travolta ed uccisa da una slavina domenica scorsa in Val Formazza insieme al suo amico Roberto Biancon, un 53enne originario di Arluno e docente all’Aimo di Saronno.
Nonostante Cinzia, così era conosciuta, fosse residente a Turate, le esequie si sono tenute ad Uboldo, perché la donna era originaria del Saronnese. Il rito funebre è stato officiato da don Riccardo Pontani di Origgio e dal parroco di Uboldo don Armando Colombo. Durante l’omelia, don Riccardo ha sottolineato quanto sia difficile esprimere il dolore in un momento come questo e cercare di portare consolazione. Ha affermato che la morte non è la fine di tutto, non è l’ultima parola, e che la preghiera ci permette di sentire Vanessa vicina e presente.
Il sacerdote ha continuato dicendo che Vanessa, amante della vita, ora si trova in quella pienezza di vita che possiamo solo intuire. Ha sottolineato che la nostra preghiera è il modo più sincero per esprimere affetto e vicinanza. Restano comunque tante domande senza risposta che affollano i nostri pensieri e il nostro cuore. La preghiera ci accompagni e ci aiuti ad affrontare questo momento, a infondere speranza nella nostra quotidianità, a dare un senso alla vita anche di fronte a situazioni come queste.
A Vanessa chiediamo di vegliare sui suoi cari e sulle persone a cui ha voluto bene.