Richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba: caos in aula con soggetti deceduti e disaccordo tra procure generali.

L’udienza per discutere della richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba sembra essere il prologo di un’udienza potenzialmente caotica. Infatti, nell’elenco delle persone a cui notificare la fissazione dell’udienza dell’1 marzo, compaiono persone purtroppo decedute e avvocati che non assistono più i loro clienti da anni. Inoltre, ci sono anche due differenti esponenti di altrettante procure generali, che potrebbero sostenere posizioni differenti in aula.

Il giorno dopo la notifica dell’udienza dell’1 marzo, si chiarisce ancor di più che l’appuntamento a Brescia non è il via libera per la revisione del processo. Infatti, la Corte d’Appello di Brescia aveva già fissato un’udienza simile per discutere della richiesta di revisione del processo per la strage in piazza della Loggia del 1974 e aveva confermato la condanna, rigettando la richiesta di revisione.

Quindi, l’udienza dell’1 marzo ha lo stesso valore: non è una revisione, ma la “discussione dell’impugnazione proposta”. Ci sono due procuratori generali in aula: quello di Brescia e quello di Milano. La curiosità è se arriverà Cuno Tarfusser da Milano, il magistrato che ha predisposto la richiesta di revisione, oppure Francesca Nanni, capo della Procura generale, che ha sottoposto il suo sostituto a un procedimento disciplinare per non averla informata prima di predisporre l’atto. Tarfusser difenderebbe la sua richiesta e solleciterebbe la revisione, mentre Francesca Nanni chiederebbe il rigetto della revisione, avendo inviato a Brescia l’atto con un parere negativo.

È la prima volta nella storia giudiziaria italiana che due organi della Procura sono in disaccordo in aula. Inoltre, potrebbero esserci dei dubbi sull’esistenza di difetti di notifica nell’atto. Infatti, vengono citati avvocati deceduti e avvocati che non assistono più i loro clienti. Nonostante ciò, la Procuratrice generale ha dichiarato che è opportuno approfondire la questione considerando la delicatezza del caso e la nuova richiesta presentata dalla difesa.

In conclusione, l’udienza dell’1 marzo non inizia sotto i migliori auspici e potrebbe essere caratterizzata da discussioni e problemi.

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