Controlli intensificati per i camion che trasportano detriti della variante

Da settimane ormai sui social si racconta dei camion che trasportano i detriti della variante (non tutti, ma un buon numero) «che sfrecciano a tutta velocità anche dentro le strettoie, incuranti spesso di chi gli si para dinnanzi». I racconti in presa diretta nei paesi attraversati dai camion che da Colonno salgono fino a Tirano, parlano anche di diverbi con il ciclista o il motociclista di turno.

Di questi commenti ne citiamo uno su tutti: «I camion che trasportato il materiale della variante vanno ad una velocità impossibile per le nostre strade. Ho appena rischiato un frontale. Chi controlla?». Un problema reale insomma.

Che non è ignorato. Anzi. Non sarà sfuggito all’occhio attento di diversi automobilisti, il posto di controllo predisposto martedì a Ospedaletto di Ossuccio dai carabinieri di Tremezzina guidati dal maresciallo Paolo Lo Giudice e dalla polizia locale con il comandante Massimo Castelli finalizzato proprio a monitorare il transito (con annesso esame della documentazione “di bordo”) dei Tir in uscita e in arrivo al portale di Colonno della variante della Tremezzina.

In un’ora e mezzo nello spiazzo di Ospedaletto sono stati controllati 14 mezzi pesanti diretti o di ritorno dal portale di Colonno e questo dà l’esatta dimensione di quanto pressante sia la loro presenza in zona e di quanto lo sarà anche in piena stagione turistica. Non sarebbero state riscontrate irregolarità, anche se il problema della sicurezza stradale comunque si pone, tanto che carabinieri e polizia locale hanno fatto sapere che i controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane e non solo nelle ore diurne. Secondo quanto filtrato tra le strette maglie delle dinamiche di cantiere, oggi il tempo massimo alla guida si attesta a nove ore (elevato a dieci solo due giorni la settimana). In questo lasso di tempo sarebbero contemplati due viaggi sull’asse tra Colonno e Tirano (117 chilometri in tutto) – andata e ritorno – da coprire nell’arco di queste nove ore. Perché lo “smarino” (ovvero il materiale in uscita dalle gallerie) debba andare fino a Tirano lo abbiamo raccontato tempo fa, quando dopo la sospensione di tre mesi degli scavi a Colonno, era stata ufficializzata la presenza di idrocarburi nel materiale. Questo aveva richiesto un conferimento diverso del materiale rispetto alla destinazione originaria, a sud di Como.

In questo contesto vale ricordare le parole pronunciate da Anas durante uno degli ultimi Tavoli di coordinamento sulla variante, in cui i numeri raccontavano di venti mezzi giornalieri diretti da Colonno verso nord, di cui una quindicina nelle ore notturne. In realtà, i rapporti di forze sono risultati ben diversi, visti i transiti continui nelle ore giornaliere, che peraltro stanno impegnando anche i movieri. Da Colonno erano stati annunciati anche 35 mezzi pesanti in direzione sud. E a proprio a proposito del rapporto tra camion della variante e traffico alle 6.30 di ieri mattina sono state segnalate lunghe code a Spurano di Ossuccio proprio per il passaggio di tre mezzi pesanti della variante in rapida successione, cui si sono aggiunti altri due camion e un bus di linea. Prove tecniche di quanto accadrà in proporzioni più rilevanti da marzo, con la riapertura di un numero importante di attività turistiche.

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