L’importanza di un farmacista in ospedale
Per evitare errori nell’assunzione delle terapie farmacologiche da parte dei pazienti in ospedale la presenza di un farmacista in ospedale è fondamentale. La Dott.ssa Alba Sciascera, Direttore UOC Medicina dell’Ospedale di Saronno, sottolinea l’importanza di un farmacista in ospedale per evitare errori di assunzione della terapia da parte dei pazienti. La Dottoressa racconta alcuni aneddoti in cui i pazienti hanno confuso la modalità di somministrazione o hanno preso farmaci sbagliati a causa di nomi simili. Questi errori possono avere gravi conseguenze sulla salute dei pazienti.
La politerapia è un problema comune tra i pazienti anziani che assumono più di 5-6 farmaci al giorno. Spesso i pazienti non sono consapevoli delle possibili interazioni tra i farmaci o degli effetti collaterali che possono causare. Inoltre, le linee guida non tengono conto della comorbilità dei pazienti e non prevedono le interazioni tra i farmaci.
Un recente studio pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato l’importanza della condivisione dei processi decisionali tra medico e paziente per contrastare la politerapia inappropriata nella popolazione anziana. Questo approccio coinvolge il paziente nel processo decisionale, aumentando la consapevolezza del problema e promuovendo un cambiamento positivo.
L’Ospedale di Saronno ha deciso di affrontare questo problema attraverso un progetto che coinvolge il farmacista ospedaliero e il medico internista nella gestione del paziente. Il medico propone al farmacista i pazienti da valutare, in base a criteri stabiliti congiuntamente, per valutare la necessità, l’efficacia e la sicurezza della terapia in corso. Il farmacista segnala eventuali effetti collaterali e interazioni tra i farmaci e discute con il medico le possibili modifiche.
Il Dott. Paolo Lusuriello, Responsabile della Struttura Complessa di Farmacia dell’ASST Valle Olona, conferma che la politerapia nel paziente anziano è associata a un aumentato rischio di perdita dell’autonomia funzionale, deficit cognitivo, fragilità e ospedalizzazione. Il farmacista ospedaliero, in collaborazione con il clinico, contribuisce alla sicurezza nell’uso dei farmaci e al miglioramento della cura e dell’assistenza.
In conclusione, la presenza di un farmacista in ospedale è fondamentale per evitare errori nell’assunzione delle terapie farmacologiche da parte dei pazienti. La collaborazione tra il farmacista ospedaliero e il medico internista permette una valutazione accurata delle terapie e una migliore gestione dei pazienti.