Sono trascorsi trentanove anni da quel famoso episodio, ma la “nevicata dell’Ottantacinque” rimane nella mente di chiunque fosse presente allora, sia adulti che bambini. Nel gennaio di quell’anno, una depressione centrata sul Mar di Corsica causò abbondanti nevicate con accumuli record nel Nord Italia: 122 centimetri a Varese, fino a 160 cm in Valganna, 110 a Como, 70 cm a Milano, dopo quattro giorni e tre notti di nevicata. Anche Genova registrò 20 centimetri di neve, Venezia 30 centimetri, Padova e Treviso 40 centimetri, Udine e Vicenza 50 centimetri, Piemonte a Biella 60 centimetri, Bologna 80 centimetri e Trento 150 centimetri.

Il primo giorno, molte persone tentarono di andare al lavoro o all’università. Anche tra i lettori di VareseNews, molti raccontano di spedizioni tragicomiche verso Milano, magari per una lezione universitaria, solo per scoprire che l’università era già chiusa.

Al secondo giorno, la paralisi iniziò a diventare generalizzata e i problemi si moltiplicarono: ritardi delle ambulanze e crolli di tetti carichi di neve. A Milano, i tram erano ormai bloccati in strada, lontani dai depositi.

Il culmine dei disagi fu il crollo del tetto del palazzetto dello sport di San Siro il 17 gennaio. Il palazzetto, costruito solo nove anni prima, fu messo in crisi dall’acqua sparata sulla copertura, che, una volta gelata, intasò gli scarichi di gronda e fece collassare il tetto sotto il peso di 800 tonnellate di neve.

Il governo mobilitò l’esercito, battaglioni di soldati di leva e mezzi meccanizzati, come i cingolati M113. Nonostante ciò, non bastavano gli spalatori, che furono arruolati a migliaia. Numerosi lettori ricordano ancora i soldi guadagnati in quei giorni di lavoro.

Di tanto in tanto, l’anniversario della nevicata riporta alla luce foto e video, che ci restituiscono l’immagine di quell’inedito scenario da Siberia.

Tra disagi e un po’ di nostalgia, a distanza di anni compaiono anche racconti molto curiosi. Ad esempio, quello di Enrica, di Caronno Pertusella, che si sposò il 19 gennaio 1985 e ricorda: “Una ruspa ha fatto la neve sul piazzale della chiesa”.

La “nevicata dell’Ottantacinque” è un evento che ha segnato la storia collettiva del nostro paese e che rimarrà vivo nella memoria di chiunque l’abbia vissuto.

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