Un cittadino peruviano di 54 anni è stato arrestato a Milano per aver aggredito la sua ex compagna con un coltello sull’autobus. La Polizia di Stato, in collaborazione con la Procura di Milano, ha eseguito l’arresto in seguito a un fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio. L’uomo è accusato anche di rapina e atti persecutori nei confronti della sua ex compagna, una donna salvadoregna di 46 anni.

L’aggressione è avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 dicembre, a bordo dell’autobus di linea ATM 98. L’uomo ha colpito la donna ripetutamente con un coltello, le ha rubato la borsa e poi è fuggito. La donna è stata immediatamente portata d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove è stata ricoverata in prognosi riservata e in pericolo di vita. Fortunatamente, le sue condizioni sono migliorate e il 7 gennaio è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Milano hanno permesso di ricostruire l’episodio delittuoso grazie all’analisi di filmati e alle testimonianze di persone informate sui fatti. Attualmente, l’indagine si trova nella fase preliminare e ha consentito di individuare con precisione le fasi salienti dell’aggressione.

Dopo una lite, l’uomo ha estratto un coltello e ha colpito la donna dodici volte, ferendola alla gamba destra, al braccio destro e alla schiena. Questo tentato omicidio è stato preceduto da una serie di atti persecutori compiuti dall’uomo nei confronti della sua ex compagna negli ultimi mesi, alcuni dei quali hanno causato anche lesioni personali. Dopo essere diventato irreperibile sul territorio nazionale, l’uomo è stato rintracciato all’interno del Parco Sempione lunedì sera e sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

Questa vicenda è solo l’ennesimo esempio di violenza domestica che purtroppo si verifica troppo spesso. È fondamentale che le vittime di violenza siano protette e che i responsabili vengano puniti secondo la legge. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e promuovere la prevenzione e l’assistenza alle vittime. Solo così si potrà contrastare efficacemente la violenza di genere e garantire un futuro migliore per tutti.

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