Il titolare di un frantoio mantovano è stato denunciato per aver commercializzato olio con un’etichetta falsa di extravergine d’oliva. I Carabinieri Nas di Cremona hanno scoperto l’illecito dopo aver analizzato un campione di olio prelevato dal frantoio. Hanno accertato che si trattava di olio lampante di oliva, non extravergine come dichiarato sull’etichetta. Il proprietario del frantoio è stato denunciato e sono stati sequestrati 230 litri di olio non conforme.
È importante conoscere la differenza tra olio extravergine, olio vergine e olio lampante. L’olio extravergine ha un’acidità inferiore allo 0,8%, l’olio vergine ha un’acidità tra lo 0,8% e il 2%, mentre l’olio lampante ha un’acidità superiore al 2%. Inoltre, si valutano anche i difetti qualitativi del prodotto. L’olio lampante è commestibile, ma ha un aspetto più scuro e un odore e un sapore meno gradevoli. Viene spesso miscelato con olio extravergine di oliva per renderlo più gradevole.
L’operazione nel Mantovano fa parte di una campagna di controlli nel settore oleario condotta dai Carabinieri per la Tutela della Salute in collaborazione con il Ministero della Salute. Durante la campagna, sono state eseguite 1.250 ispezioni e sono state riscontrate irregolarità in 256 aziende ed esercizi commerciali. Sono state denunciate 26 persone per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini, mentre 202 imprenditori sono stati sanzionati per violazioni amministrative. Complessivamente, sono state sospese 22 attività e sequestrati oltre 46.000 litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore. L’obiettivo della campagna è la difesa del consumatore e del settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare e isolare operatori scorretti e salvaguardare l’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli continueranno nel 2024 per tutelare l’olio extravergine di oliva, eccellenza agroalimentare nazionale.

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