Oggi, 14 gennaio, la sezione Anpi di Gargnano si è riunita vicino alla lapide dedicata a Mario Boldini, alle porte del paese, per ricordarlo con alcuni pensieri e riflessioni curate dal giornalista Bruno Festa e dalla docente Leila Bonacossa.
Ma chi era Mario Boldini? Originario di Ospitaletto, Boldini lavorava presso il cotonificio Ferrari di Brescia. In quegli anni segnati dall’odio e dalla vendetta, il giovane rifiutò la chiamata alle armi e si unì alle forze partigiane. Fu catturato vicino al monte Pizzocolo, durante un’operazione di rastrellamento della milizia. Sottoposto a interrogatori e torture, Boldini non rivelò mai i nomi dei suoi compagni e per questo venne ucciso.
Solo un mese dopo la sua morte, i familiari ottennero il permesso di trasportare la salma dal luogo dell’eccidio al cimitero di Gargnano. Per molto tempo, la sua tomba rimase anonima, ma dopo la liberazione venne posta una lapide che recita “Mario Boldini martire purissimo della libertà”.
La storia di Mario Boldini è solo una delle tante storie di giovani coraggiosi che hanno sacrificato la propria vita per la libertà del nostro Paese. Ricordare queste persone è importante per non dimenticare il valore della libertà e per rendere omaggio a coloro che hanno lottato per difenderla.
L’iniziativa della sezione Anpi di Gargnano è un modo per mantenere viva la memoria di Mario Boldini e di tutti gli altri partigiani che hanno combattuto per la libertà durante la Seconda Guerra Mondiale. È un momento di riflessione e di gratitudine nei confronti di coloro che hanno sacrificato la propria vita per un ideale superiore.
Ricordare Mario Boldini significa anche riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese. La libertà che oggi godiamo è il frutto del sacrificio di tanti uomini e donne coraggiosi. È nostro dovere preservarla e difenderla, affinché il loro sacrificio non sia stato inutile.
L’iniziativa della sezione Anpi di Gargnano è un modo per coinvolgere la comunità e sensibilizzarla sull’importanza della memoria storica. È un modo per educare le nuove generazioni al valore della libertà e per rendere omaggio a coloro che hanno lottato per difenderla.
Ricordare Mario Boldini e tutti gli altri partigiani è un atto di giustizia e di rispetto nei confronti di coloro che hanno dato la propria vita per la libertà. È un modo per onorare il loro coraggio e per trasmettere alle future generazioni l’importanza dei valori di libertà, democrazia e giustizia.
La memoria storica è un patrimonio prezioso che dobbiamo custodire e tramandare. Non possiamo permettere che le storie di coraggio e sacrificio come quella di Mario Boldini cadano nell’oblio. Dobbiamo continuare a raccontarle, a diffonderle e a tramandarle, affinché il sacrificio di questi uomini e donne non venga mai dimenticato.