Tragedia a Cisliano: la morte della piccola Edith, di soli 2 anni, sembra essere stata causata da soffocamento. È quanto emerso dall’autopsia effettuata oggi presso l’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia. La madre della bambina, Patrizia Coluzzi, è stata indagata per omicidio volontario e sottoposta a fermo su ordine della Procura di Pavia.
L’esame autoptico è stato condotto questa mattina dal medico legale Marco Ballardini. L’ipotesi del soffocamento, che sembra essere confermata dall’autopsia, era stata presa in considerazione dagli inquirenti fin dalle prime ore dopo il ritrovamento del corpo. La madre, nella notte tra domenica e lunedì, ha chiamato il marito per comunicargli che “la figlia non c’è più”. Successivamente, la donna si è inflitta delle ferite da taglio ed è attualmente sotto custodia nell’ospedale di Magenta.
L’udienza di convalida del fermo si svolgerà davanti a un giudice del Tribunale di Milano. Le indagini sono condotte dal sostituto Roberto Valli insieme al procuratore Mario Venditti. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma la tragedia ha sconvolto l’intera comunità di Cisliano. Sono tanti i dubbi e le domande che sorgono in merito a questo terribile evento, che ha colpito una bambina così giovane e innocente.
La speranza è che la giustizia faccia il suo corso e che venga fatta luce su questa terribile vicenda. Intanto, la comunità si stringe attorno alla famiglia della piccola Edith, offrendo il proprio sostegno e la propria solidarietà in questo momento così difficile. Sono momenti come questi che ci fanno riflettere sull’importanza di proteggere i più deboli e di essere attenti alle fragilità delle persone che ci circondano.
La morte di Edith è una tragedia che non si può dimenticare, un dolore che rimarrà per sempre nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta. Ora spetta alla giustizia fare il proprio corso e assicurare che chiunque sia responsabile di questo orribile gesto paghi per le proprie azioni. La speranza è che eventi come questi possano essere evitati in futuro e che nessun’altra famiglia debba mai affrontare una simile tragedia.