Bomba, tra limitazioni e sfollati
Le operazioni di rimozione della bomba americana sono state concluse poco prima di mezzogiorno, quando è arrivato il via libera dalla prefettura e le 214 famiglie hanno potuto fare ritorno a casa. Gli artificieri del Decimo guastatori di Cremona hanno eseguito il despolettamento dell’ordigno intorno alle 11.20, facendo brillare le due spolette. Dieci minuti dopo, la bomba è stata caricata su un mezzo dell’Esercito e portata in una cava di Ghedi, dove è stata fatta esplodere intorno alle 14.
Tutto è andato secondo programma grazie all’efficienza dell’organizzazione, che si è dimostrata ben preparata grazie all’esperienza di situazioni simili. Durante la Seconda guerra mondiale, lo scalo ferroviario di via Dalmazia è stato un obiettivo di bombardamento da parte degli Alleati. La bomba americana, trovata lo scorso 13 dicembre, si trovava a soli 15 metri da quella inglese scoperta a settembre. I militari dell’Esercito sono convinti che ci siano altre bombe sotto tre metri e mezzo di terra.
Alle 9.50 sono iniziate le operazioni di rimozione dell’ordigno americano. Le 214 famiglie sono state evacuate esattamente alle 8.30 come previsto e, dopo il passaggio dell’ultimo treno alle 8:56, è stata interrotta l’alimentazione elettrica della linea ferroviaria. Gli artificieri del Decimo genio guastatori hanno quindi potuto iniziare a mettere in sicurezza la bomba.
Le operazioni sono state coordinate dalla prefettura di Brescia presso il complesso Redona di via Orzinuovi, dove è stato allestito l’Ics (incident control point), che comprende il Ccs, il centro coordinamento soccorsi, e il Coc, il centro operativo comunale.
Come già accaduto a ottobre, sono pochi i cittadini che si sono recati al centro di accoglienza: principalmente persone anziane che sono state ospitate presso il centro comunale Rose di via Presolana. Grazie ai volontari, è stato possibile garantire loro colazione, pranzo e compagnia.
La bomba ritrovata era un ordigno americano da 500 libbre. È stata trovata a poca distanza da quella scoperta alla fine di settembre, entrambe bombe d’aereo da 500 libbre, la prima inglese e la seconda americana. Questa volta, la procedura per rendere trasportabile il manufatto bellico sarà leggermente diversa: i dispositivi di innesco dovranno essere distrutti sul posto. Non cambierà nulla in termini di sicurezza, ma chi si troverà nelle vicinanze potrebbe sentire un botto.
Fonte: www.giornaledibrescia.it