Omicide in Cisliano: una madre uccide la propria figlia di due anni
Una tragedia ha colpito Cisliano, nell’Abbiatense, dove una donna di 41 anni ha ucciso la propria figlia di due anni nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 marzo. Attualmente la donna è sotto custodia all’ospedale di Magenta e è stata fermata con l’accusa di omicidio volontario. Dopo aver ucciso la figlia, la donna si sarebbe inflitta delle ferite, sebbene non sembrino gravi al punto di mettere in pericolo la sua incolumità. Si tratta di ferite superficiali probabilmente causate da un coltello, segno che la quarantunenne voleva in qualche modo punirsi per il gesto commesso. La donna è ora ricoverata all’ospedale Fornaroli di Magenta anche per aver presumibilmente ingerito psicofarmaci dopo l’infanticidio. Sul luogo sono intervenuti un’ambulanza, un’auto medicale e le forze dell’ordine. Al momento non sono note le motivazioni di un gesto così estremo e i carabinieri stanno indagando sul caso. La piccola è stata trovata senza vita sul letto accanto alla donna e, da una prima analisi, non sembrano esserci segni di violenza sul corpo. Si attende l’autopsia per conoscere le cause del decesso, con l’ipotesi di una morte per soffocamento.
Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto, con i carabinieri che, dopo aver ricevuto l’allarme dal numero di emergenza 112, hanno fatto irruzione nell’appartamento di via Mameli attraverso la finestra, poiché la porta d’ingresso era chiusa dall’interno.
Dietro a questa tragedia ci sono stati molti segnali che forse avrebbero potuto prevenirlo. Patrizia, la madre di 41 anni, era mamma di una bellissima bambina che amava e sulla cui morte si dovrà fare chiarezza. Patrizia aveva altri due figli nati da una relazione precedente, i quali erano la sua vita. Al primo piano di un bel palazzo di via Mameli a Cisliano, regna l’incredulità. E tutti si chiedono la classica domanda che sorge in queste circostanze: perché? Agghiacciante è ciò che Patrizia ha scritto solo poche ore prima della tragedia sul suo profilo Facebook: “Una bella persona non insulta moglie e bambini NO. Una bella persona non tradisce la sua compagna NO”. E continua con le accuse, prendendosela con le forze dell’ordine e con la Procura di Pavia per aver ridicolizzato una storia di abusi e violenze in modo errato. Frasi di questo genere saranno ora valutate da esperti di psicologia e criminologia. Queste parole avrebbero potuto far capire che qualcosa non andava in quella casa.
Una vicina di casa racconta: “Qualche settimana fa è arrivata un’ambulanza. C’era stata una lite e lei ha detto di essere stata picchiata. Aveva anche pubblicato una foto su Facebook, ma poi l’ha subito rimossa. Qualche giorno fa mi ha contattata per farmi gli auguri perché sono diventata mamma da poco. Si era offerta di fotografarmi. Avevamo concordato che l’11 marzo sarei andata da lei. Non posso credere a ciò che è successo”.