Il progetto del nuovo collegamento stradale Como-Mariano Comense “Canturina bis” è stato approvato dal Presidente della Provincia di Como. Tuttavia, il Coordinamento per una Mobilità Sostenibile No Canturina bis ha analizzato la documentazione e ha pubblicato un sunto con le proprie valutazioni.

Il percorso di questa nuova infrastruttura avrà una lunghezza di 7.136 metri e attraverserà il Parco Regionale delle Groane e della Brughiera, causando un aumento del consumo di suolo e impatti negativi sugli ecosistemi. Inoltre, il tracciato della “tangenziale ovest di Mariano” è stato incorporato nel progetto, costituendo il lotto 3.

I costi previsti per l’intera infrastruttura ammontano a 334 milioni di euro, circa 47 milioni al chilometro. Queste risorse economiche non sono attualmente disponibili.

La strada è suddivisa in 3 lotti. Il primo lotto interessa i comuni di Figino, Carimate e Cantù, mentre il secondo lotto corre parallelo a via Milano da via Genova fino a via Marche, interessando numerose aree boscate e coltivi in superficie. Il terzo e ultimo tratto, quasi interamente in galleria artificiale, bypasserà la Novedratese senza accessi diretti, fino a giungere a Mariano Comense.

La realizzazione di 5 gallerie, di cui 4 artificiali, comporterà costi energetici e emissioni climalteranti. Inoltre, sarà necessario distruggere coltivi, prati e boschi per la costruzione delle gallerie artificiali. I tratti a raso o in trincea comporteranno invasività, spaccatura, riduzione e separazione delle aree libere e boscate. Il trasporto dei materiali di scavo aumenterà il traffico pesante sulle strade esistenti.

Dallo studio sul traffico a supporto dell’opera, è previsto un miglioramento della velocità media di deflusso di soli 2,1 km/h. Tuttavia, la viabilità rischia comunque di peggiorare in alcune zone.

La Provincia non ha valutato alternative alla costruzione della strada e non ha preso in considerazione una rivalutazione complessiva dei servizi di trasporto pubblico. Non vengono menzionate la promozione dell’uso combinato dei mezzi pubblici, il potenziamento della rete dei trasporti e il rilancio dei collegamenti via pullman tra Como, Cantù e Mariano. Non è stata considerata nemmeno la creazione o l’efficientamento di nodi di interscambio bus-treno. Invece di ridurre il numero di autoveicoli circolanti, si è scelto di spostare il traffico su una nuova arteria, senza garantire soluzioni durature ad una viabilità critica.

Continueremo a seguire l’iter di questa infrastruttura insostenibile e a opporci ad essa, poiché ridurrà ulteriormente la naturalità e gli ecosistemi preziosi rimasti sul nostro territorio.

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