Il palazzo di via Torino 8 a Gallarate dovrà essere sgomberato. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha respinto il ricorso presentato dalle società del Gruppo Far e dalla Adg, proprietarie della maggioranza degli alloggi dell’edificio, contro l’ordinanza di sgombero emessa dal Comune di Gallarate a fine novembre. L’ordinanza è stata emessa a causa di gravi problemi tecnici e di igiene riscontrati nello stabile.

L’edificio ospita molti abitanti, tra cui inquilini delle società proprietarie e singoli proprietari di appartamenti e negozi. Dopo l’acquisizione da parte di tre società private, il condominio ha accumulato un debito di circa 600mila euro. I mancati pagamenti hanno portato all’interruzione delle manutenzioni, dell’energia elettrica condominiale e del riscaldamento centralizzato.

Alcuni dei proprietari di appartamenti hanno provveduto a installare impianti di riscaldamento autonomi, mentre altri si sono trasferiti altrove. Rimangono nell’edificio alcuni inquilini stranieri, nonostante le difficoltà di vita e i potenziali rischi.

Lo stabile presenta diversi problemi, tra cui infiltrazioni di liquami che hanno invaso alcuni negozi e il piano interrato a causa della rottura dei tubi delle acque nere.

Il Comune di Gallarate ha dichiarato l’inagibilità dell’intero complesso a fine novembre, considerando lo stato critico delle parti comuni e degli impianti. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato le ragioni giuridiche addotte dal Comune, sottolineando che il danno derivante dall’esecuzione dell’ordinanza di sgombero è inferiore ai rischi per la sicurezza e la salute degli occupanti.

Resta da capire quando gli abitanti dovranno lasciare lo stabile e quali prospettive ci siano per il recupero dell’edificio. Fino ad ora, i piccoli proprietari hanno puntato sulla richiesta di fallimento delle società milanesi per sbloccare la situazione, ripagare il debito condominiale e effettuare i necessari lavori di ristrutturazione.

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