Un giovane marocchino di 28 anni è comparso questa mattina davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di Varese, accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. È stato arrestato dopo diverse vicissitudini legate alla presenza di spacciatori nei boschi delle province lombarde.

Questa situazione, purtroppo, non è un caso isolato nelle aree boschive prealpine. Tuttavia, ciò che rende questo caso particolare è che il giovane arrestato ha ammesso di aver spacciato fino a gennaio 2023 nei boschi delle “Cascate delle Froda” a Castelveccana. Questa attività di spaccio è avvenuta un mese prima dell’omicidio commesso ai danni di un connazionale, per il quale sono in corso indagini a Varese.

Non solo, durante l’interrogatorio, il giovane ha ammesso di essere responsabile di una ventina di episodi legati allo spaccio di sostanze e di aver conosciuto la vittima, Nachat Rachid, proprio alle cascate della Froda, dove si è verificato l’omicidio nel febbraio di un anno fa.

Per questo omicidio è indagato un sottufficiale dei carabinieri, accusato di aver sparato con un fucile a palla di gomma, proiettile trovato nel corpo della vittima recuperata nella fredda vallata del torrente che si getta nel Lago Maggiore.

L’imputato per spaccio tornerà di fronte al Giudice per l’Udienza Preliminare ad aprile, quando verrà perfezionata la sua richiesta di ammissione al rito abbreviato.

Secondo quanto riferito dal suo avvocato, l’imputato ha spiegato durante l’interrogatorio di aver conosciuto Nachat nella città di Pavia e di essersi stabilito alle Cascate per spacciare, ma di non essere stato presente sul posto la sera della morte dell’amico a causa di un infortunio al braccio. Per questo motivo, si trovava in convalescenza al momento dei fatti, per i quali la Procura di Varese sta indagando per omicidio.

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