Domani inizierà il processo preliminare per l’incidente della funivia del Mottarone, avvenuto oltre due anni e mezzo fa, durante il quale persero la vita anche cinque persone di Varese.

Davanti al Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Verbania, Rosa Maria Fornelli, compariranno gli otto imputati, sei persone fisiche e due società: l’ex gestore della funivia Luigi Nerini, l’ex capo servizio Gabriele Tadini, l’ex direttore di esercizio Enrico Perocchio, Anton Seeber, presidente del Cda di Leitner Spa, Martin Leitner e Peter Rabanser, rispettivamente consigliere delegato e addetto al customer care della società altoatesina che si occupava della manutenzione e dei controlli. Come persone giuridiche sono imputate anche le società Funivie del Mottarone Srl e Leitner Spa.

L’udienza si terrà presso la Casa della Resistenza di Fondotoce, poiché l’aula del tribunale di Verbania è stata ritenuta troppo angusta. Le accuse riguardano vari reati, tra cui attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose gravissime. Se il numero degli imputati è certo all’inizio dell’udienza preliminare, non si sa ancora quanti saranno i querelanti. Infatti, fino all’ultimo momento sono state condotte trattative per il risarcimento delle famiglie delle vittime, guidate dall’avvocato Natascia Forconi dello studio Cecconi di Milano, a nome della Leitner. Come sottolinea il legale, la società si è resa disponibile al risarcimento in spirito di solidarietà e vicinanza alle famiglie coinvolte, non come ammissione di responsabilità. La società e i suoi dirigenti sono estranei ai fatti contestati.

Se l’operazione di risarcimento da parte della Leitner, che si aggiunge a quella già in corso da tempo da parte del concessionario Luigi Nerini, che ha messo a disposizione i dieci milioni della polizza assicurativa stipulata con Reale Mutua, avrà successo, il numero delle parti civili nel processo potrebbe ridursi significativamente. Al momento, è certo che il Comune di Stresa, rappresentato dall’avvocato Riccardo Tacca dello studio legale Corica di Novara, e la Regione Piemonte, che ha affidato la causa all’avvocato Alessandro Mattioda dell’avvocatura regionale, presenteranno richiesta di costituirsi nel processo. Tuttavia, il quadro definitivo si delineerà solo a partire da mercoledì.

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