Le indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Luino si sono concluse con l’arresto di quattro persone e la denuncia in stato di libertà di una quinta. Questi individui sono stati ritenuti responsabili di numerosi furti, tra cui il maxi furto alla Mascioni di Azzio, dove sono state rubate oltre 3 tonnellate di stagno e piombo. L’obiettivo delle indagini era quello di assicurare alla giustizia i membri di una banda responsabile di vari furti in aziende lombarde e toscane. Durante le indagini sono stati raccolti elementi probatori che hanno permesso di collegare gli indagati a due furti di grande entità, uno in provincia di Varese e l’altro a Firenze. Il primo furto è avvenuto a fine marzo presso la Mascioni di Azzio, durante il quale sono stati rubati 3600 kg di stagno e piombo, attrezzature da lavoro, denaro e due autocarri, per un valore totale di quasi 100 mila euro. Il secondo furto è stato perpetrato a dicembre presso un’azienda di Montelupo Fiorentino, dove sono state rubate attrezzature da cantiere e valori custoditi negli uffici amministrativi. Dopo le indagini svolte ad Azzio, l’inchiesta si è estesa ad altre province dove i membri della banda operavano e pianificavano i loro furti. In particolare, è stata individuata una base logistica presso un campo nomadi a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. L’operazione di arresto è stata eseguita il 12 gennaio, grazie all’ordinanza emessa dal Tribunale di Varese. Quattro persone sono state arrestate, di cui due italiane e due bosniache, mentre una quinta persona è stata indagata in stato di libertà. L’operazione è stata pianificata con attenzione, considerando che tre degli arrestati vivevano in un campo nomadi a Campi Bisenzio, e il quarto è stato trovato a Canonica d’Adda, nella provincia di Bergamo. Le indagini non sono ancora concluse e si concentreranno sull’individuazione dei ricettatori e di altri complici, al fine di ricostruire l’intera rete criminale. Gli arrestati sono attualmente in custodia presso le case circondariali di Bergamo e Firenze, e saranno giudicati dalle autorità competenti.