Un triste incidente si è verificato a Castellanza, dove un quindicenne è morto annegato nella vasca di depurazione di un’azienda mentre cercava di recuperare un pallone. I due imputati hanno deciso di patteggiare la pena, che è stata ratificata oggi dal Gup di Busto Arsizio. Il proprietario della vasca di depurazione è stato condannato a un anno di pena, mentre l’amministratore delegato della tintoria presente nell’area ha ricevuto una condanna di 8 mesi.

I due imputati erano difesi dagli avvocati Christian Bossi e Luca Abbiati, mentre il curatore fallimentare della società proprietaria dell’area, inizialmente indagato, è stato archiviato. La famiglia del ragazzo annegato è stata risarcita con una somma di 750mila euro, e l’avvocato Massimiliano Canavesi, che li assiste, ha sottolineato come il patteggiamento abbia evitato alla madre del ragazzo un doloroso processo durante il quale avrebbe dovuto rivivere i tragici istanti della perdita del figlio, un dolore che non è mai stato superato.

La tragedia risale all’ottobre del 2021, quando Mouhamadou Niang, quindicenne, si trovava a visitare un amico di famiglia che viveva nella palazzina aziendale. Mentre giocava a pallone con gli amici, la palla è finita nella vasca di depurazione e il ragazzo è scivolato nel tentativo di recuperarla, annegando. La morte del giovane ha profondamente scosso la comunità di Castellanza.

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