“Rapina e lesioni aggravate: processo in corso per Gelsomina Amico”

La testimonianza di Elena, figlia di Guido, ha sconvolto tutti coloro che sono stati a conoscenza della storia. Guido, deceduto nel 2018 all’età di 90 anni, non si è mai ripreso da un evento traumatico accaduto un anno prima. Il 6 novembre del 2017, l’anziano è stato vittima di una rapina in una stradina di campagna a Genivolta. Una donna lo ha aggredito, graffiato e derubato, spruzzandogli negli occhi dello spray prima di fuggire.

Gelsomina Amico, di Soresina, è stata processata con l’accusa di rapina e lesioni aggravate. Era stata anche accusata di tentata rapina ai danni di Annamaria, un’anziana di 88 anni di Soresina. Il 15 dicembre del 2017, mentre Annamaria passeggiava in via Mazzini, è stata avvicinata da una donna in bicicletta che ha cercato di strapparle la borsa. Le urla della vittima hanno fatto desistere la ladra, che è fuggita a mani vuote.

Un mese prima, la rapina ai danni del 90enne era invece riuscita. L’autrice del colpo era scesa dall’auto e si era portata via il cellulare, l’orologio e il portafogli. Nonostante la paura e gli occhi che gli bruciavano, l’anziano è riuscito a ripartire e a raggiungere il parcheggio di una trattoria, dove è stato soccorso e portato in ospedale dalla figlia e dal genero.

La figlia di Guido ha rivelato che suo padre aveva vergogna a dire la verità. Era molto spaventato e all’inizio aveva raccontato due versioni diverse: nella prima aveva detto di aver dato un passaggio a una donna che poi l’aveva aggredito e derubato, mentre nella seconda aveva raccontato che questa donna andava da lui a fare le pulizie e che aveva anche aiutato economicamente lei e la figlia. I vicini hanno confermato di averla vista spesso entrare in casa.

La figlia ha anche aggiunto che con il bancomat rubato a suo padre erano stati effettuati dei prelievi. Quando sono andati a recuperare l’auto del padre, hanno trovato il tappo dello spray che gli era stato spruzzato negli occhi.

Dopo le indagini, i carabinieri hanno identificato Gelsomina Amico come la presunta responsabile. Il 15 dicembre successivo, avrebbe tentato di rubare la borsa all’anziana di Soresina, che era caduta a terra ed era stata soccorsa da alcuni passanti. Un testimone ha riconosciuto la ladra e ha fornito una descrizione molto accurata. “Era la Amico”, ha dichiarato in aula.

Il processo riprenderà il prossimo 26 marzo, quando si svolgerà l’esame dell’imputata e saranno sentiti due testimoni della difesa. Sarà poi emessa la sentenza.

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