VERBANIA – La strage del Mottarone arriva nelle aule del Tribunale. Oggi, 17 gennaio, è iniziata l’udienza preliminare del processo che coinvolge 8 imputati, sei persone fisiche e due giuridiche, a più di due anni e mezzo dalla tragedia della funivia che il 23 maggio 2021 ha causato la morte di 14 persone che si trovavano nella cabina dell’impianto che collega Stresa al Mottarone. Tra le vittime ci sono cinque persone di Varese: la famiglia di Vedano Olona composta da Vittorio Zorloni, 55 anni, Elisabetta Personini, 38 anni, e il loro figlioletto Mattia, 5 anni, e una coppia di fidanzati di San Fermo, Alessandro Merlo, 29 anni, e Silvia Malnati, 26 anni.
Durante l’udienza, che si tiene a Verbania nell’aula allestita nell’auditorium della Casa della Resistenza di Fondotoce, è emerso che la Leitner, azienda altoatesina leader mondiale nella produzione di impianti a fune, ha già anticipato i risarcimenti a più di cinquanta familiari delle vittime della tragedia. Resta da definire solo il risarcimento che riguarda Eitan Biran, il bambino israeliano di 8 anni che è l’unico sopravvissuto dell’incidente. “Non verrà reso noto l’ammontare complessivo e l’importo che sarà versato a ciascun familiare” ha dichiarato l’avvocato Paolo Corti, legale del presidente della Leitner, Anton Seeber. “Negli accordi, la Leitner ha previsto di poter recuperare queste somme dai veri responsabili di questa tragedia”.
L’avvocato Marcello Perillo, difensore di Marcello Tadini, caposervizio della Funivia del Mottarone oggi in pensione che ha ammesso di aver praticato l’inserimento dei “forchettoni”, non esclude la possibilità di “chiedere il rito abbreviato” per il suo assistito. Sono state presentate 11 richieste di costituzione di parte civile in aula. Tra queste, quella avanzata dal piccolo Eitan tramite i suoi legali. Eitan ha perso i genitori, il fratellino e i bisnonni nella cabina precipitata. Altre richieste sono state presentate dal Comune di Stresa, dalla Regione Piemonte, da Anmil e da altri parenti delle vittime. L’udienza è stata rinviata al 27 febbraio, quando le parti e la procura esprimeranno le loro valutazioni sulle richieste di costituzione di parte civile e il giudice prenderà la decisione su chi ammettere.
L’incidente della Funivia del Mottarone è avvenuto domenica 23 maggio 2021, intorno alle 12:30, quando l’impianto era pieno di turisti. A pochi metri dall’arrivo in quota, la fune di trazione si è spezzata e la cabina numero 3 è tornata indietro a tutta velocità, appesa al cavo portante, colpendo uno dei piloni del tracciato e precipitando a terra nei boschi del Mottarone, lontano dalle strade carrabili. Sono state trovate 13 vittime dai soccorsi, a cui si aggiungono due bambini in condizioni gravissime: il piccolo Mattia Zorloni, 5 anni, non ce l’ha fatta, mentre Eitan Biran, 6 anni, è l’unico sopravvissuto della strage. Le successive perizie hanno rivelato che, dopo la rottura della fune, il sistema di emergenza non si è attivato e non ha bloccato la funivia a causa della presenza dei “forchettoni” abitualmente utilizzati per disattivare l’inserimento automatico dei freni di emergenza.