Strage di Erba: Errori clamorosi nel processo

Il caso della strage di Erba, avvenuta nel dicembre 2006, continua a fare discutere. L’ultimo sviluppo riguarda la richiesta di revisione del processo presentata dal sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser, che ha suscitato molte perplessità a causa di due errori clamorosi contenuti nell’atto.

Il primo errore riguarda la presenza del luogotenente Gallorini durante l’interrogatorio dei fermati Olindo Romano e Rosa Bazzi. Nel documento si sostiene che Gallorini fosse presente all’interrogatorio insieme a quattro pubblici ministeri e almeno un ufficiale di polizia giudiziaria. Tuttavia, è stato dimostrato che Gallorini non ha mai varcato le soglie del carcere del Bassone quel giorno e non ha mai incontrato i due fermati dopo il loro arresto.

Questo errore assume grande importanza poiché l’atto dipinge Gallorini come un grande burattinaio degli investigatori, capace di indirizzare l’indagine sulla strage di Erba. Questa falsa rappresentazione danneggia l’immagine del luogotenente, già oggetto di una campagna diffamatoria durata oltre sei anni.

Il secondo errore riguarda l’acquisizione della macchia di sangue trovata sull’auto di Olindo Romano. Tarfusser ipotizza un errore o addirittura una falsificazione nella sua acquisizione. Tuttavia, omite un passaggio fondamentale della consulenza che specifica che la macchia di sangue non misurava 2 centimetri quadrati come erroneamente riportato, ma era il pezzo ritagliato dal rettangolo di carta usato per repertare il sangue.

Questi errori sollevano dubbi sulla correttezza e l’accuratezza della lettura degli atti del fascicolo del processo. Inoltre, mettono in discussione la credibilità della richiesta di revisione presentata da Tarfusser. La Corte d’Appello di Brescia dovrà ora valutare attentamente la situazione e decidere se procedere con la revisione del processo o meno.

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