Il Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) ha reso noti i dati relativi agli interventi effettuati nel corso del 2023 dalla VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna. Rispetto all’anno precedente, si è registrato un lieve aumento degli interventi, passando da 308 a 316.

Purtroppo, tra gli interventi effettuati, si segnalano anche 22 persone decedute. Nonostante ciò, è importante notare che questo dato rappresenta una riduzione rispetto al 2021, quando le vittime furono 19.

Complessivamente, sono state soccorse 337 persone, con 25 interventi specifici di ricerca. Il Cnsas ha impiegato un totale di 9.053 ore-uomo, di cui 151 svolte da medici e infermieri del Corpo. I soccorritori sono stati attivati in ben 1.862 occasioni.

A livello locale, le dieci stazioni operanti in provincia di Sondrio hanno registrato numeri significativi. Tra queste, spiccano Bormio con 35 interventi, Morbegno con 43 e Valmalenco con 45 operazioni. Questi dati evidenziano la costante necessità di interventi nelle zone montane della regione.

Le principali cause degli interventi sono state le cadute, che rappresentano il 30,6% del totale, seguite da malori e scivolate. È significativo notare che sono state soccorse anche 39 persone per perdita dell’orientamento, sottolineando l’importanza di una preparazione adeguata prima di intraprendere attività in montagna.

Nell’analisi delle attività coinvolte, l’escursionismo si conferma come la principale causa di intervento, con 141 persone soccorse. Seguono alpinisti, cercatori di funghi, appassionati di mountain-bike, sci d’alpinismo, sci fuori pista, praticanti di torrentismo, residenza in alpeggio e arrampicata sportiva.

Il Cnsas sottolinea l’importanza della prudenza e della preparazione per prevenire situazioni rischiose in montagna. Si auspica che queste informazioni possano sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza nelle attività outdoor.

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