L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Brescia ha portato alla luce la pianificazione e l’esecuzione di attacchi informatici da parte di un hacker, mentre i complici ascoltavano in diretta. Questa è la ricostruzione accusatoria della procura e della guardia di finanza di Brescia, accolta dal gip nell’ordinanza che ha stabilito la custodia cautelare in carcere per tre indagati e ai domiciliari per un altro. L’indagine riguarda presunte ipotesi di associazione a delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti e accesso abusivo a un sistema informatico. Il sistema informatico in questione è quello di Terna e l’hacker finito in carcere è Paolo Giannetta, ma i due fratelli Sergio e Vincenzo Bava (anch’essi in cella) pianificavano con lui le operazioni che poi seguivano telefonicamente in diretta. Questo è emerso dalle intercettazioni.

Il 30 maggio 2022, nell’ufficio di Torre Oberdan a Brescia, i due fratelli si sono incontrati e hanno pianificato con Giannetta un nuovo accesso abusivo al sistema informatico di Terna spa. L’obiettivo di questo accesso era l’aggiudicazione della gara nazionale bandita a Valcart s.r.l., con scadenza il giorno successivo. La data scelta per l’attacco informatico non era casuale. Lo smartphone è stato acceso in vivavoce in modo che i due fratelli potessero sentire le parole di Giannetta. È stato lui a spiegare che aveva intenzione di eseguire un attacco per rallentare il portale di Terna s.p.a. in modo da impedire ad altre aziende di fare offerte negli ultimi minuti.

Sempre dalle intercettazioni emerge che il 31 maggio è avvenuto l’accesso abusivo alla rete di Terna s.p.a. da parte di Giannetta. L’attacco è stato eseguito mentre Vincenzo Bava seguiva telefonicamente in diretta e comunicava con il fratello Sergio, che gli inviava le immagini dei moduli di offerta. Sergio Bava ha seguito tutte le operazioni, anche se nell’azienda era in corso un controllo dell’Arpa di Bergamo. Si è limitato a cambiare ufficio e si è recato nell’ufficio di una dipendente della Valcart s.r.l., ignara di quanto stava accadendo, che gli ha fatto notare che non era più possibile modificare le offerte. Alla fine della giornata, i fratelli hanno comunicato che Giannetta aveva completato tutto.

L’inchiesta è ancora in corso e si stanno valutando ulteriori prove e testimonianze per fare luce su questa presunta associazione a delinquere e corruzione legate agli appalti. L’hackeraggio informatico è un reato grave che può causare danni significativi alle aziende e alla sicurezza dei dati. È importante che le autorità competenti lavorino per prevenire e reprimere tali attività illecite, garantendo così la tutela delle aziende e dei cittadini.

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