Le indagini sul caso di Oltrona San Mamette si stanno concentrando sulla veridicità della confessione dell’uomo coinvolto. La Procura di Como ha avanzato l’ipotesi di omicidio volontario senza aggravanti nei confronti di Luca De Bonis, 33 anni di Appiano Gentile, attualmente in carcere per aver ammesso di aver commesso un omicidio. Questa particolare ipotesi potrebbe permettere alla difesa di accedere al rito abbreviato e di ottenere uno sconto di un terzo della pena nella fase successiva dell’indagine.

Tuttavia, siamo ancora in una fase iniziale delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Como, in collaborazione con il Norm di Cantù e i militari della stazione di Appiano Gentile. Il fascicolo è coordinato dal pubblico ministero Antonio Nalesso. Attualmente, le indagini si stanno concentrando sulla verifica della veridicità delle dichiarazioni dell’indagato, in attesa delle relazioni delle varie consulenze tecniche affidate.

Durante l’interrogatorio successivo all’arresto, De Bonis ha confermato la sua confessione fatta poche ore dopo l’accaduto. Ha affermato di essersi sentito minacciato e di aver agito per difendersi dall’amico, che l’aveva spintonato e schiaffeggiato dopo essersi alzato in piedi. Secondo la ricostruzione, sembra che De Bonis non abbia reagito istintivamente. Si è avvicinato allo zaino, ha preso il coltello con cui era solito girare e ha rimosso la custodia (che è stata trovata nella casa di Manuel). In seguito, ha colpito l’amico tra il pettorale e la scapola con un fendente mortale. Questa azione non sembra essere stata impulsiva, nonostante entrambi gli amici fossero sotto l’influenza dell’alcol. De Bonis ha poi portato via l’arma e l’ha nascosta in un cassetto nella casa di corte a Beregazzo con Figliaro, dove viveva. Il coltello è stato sequestrato e verrà analizzato insieme agli altri oggetti sequestrati, come i vestiti indossati e i telefoni cellulari (tre in totale, due appartenenti alla vittima e uno al sospettato) che sono già stati affidati a un consulente della procura.

L’omicidio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Manuel Millefanti, ferito a morte, è riuscito a fare una breve telefonata alla madre (alle 4:29) per dirle di essere stato accoltellato da “Luca”. Questo nome sussurrato con una voce flebile è stato sufficiente per gli inquirenti per capire di chi si trattasse.

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