Un’inchiesta di frode miliardaria ha coinvolto la Guardia di Finanza in diverse regioni italiane, tra cui la Lombardia. La maxi-frode fiscale, del valore di quasi 2 miliardi di euro, è stata scoperta attraverso l’utilizzo di 140 società fantasma. L’operazione, denominata “Fast & Clean”, è stata coordinata dalla Procura di Ancona e ha portato a sequestri per un ammontare di 350 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha eseguito più di 30 perquisizioni in Lombardia, Veneto, Sicilia e Toscana, coinvolgendo 85 indagati per frode fiscale. Durante le indagini, è emerso che migliaia di imprese non versavano le imposte e trasferivano il denaro all’estero attraverso fatture false per un totale di 1,7 miliardi di euro. Le 140 società fantasma, ora cancellate, erano principalmente localizzate in Lombardia e non avevano risorse umane o materiali effettive, essendo domiciliate in luoghi inesistenti o improbabili. I sequestri effettuati dalla Procura di Ancona hanno coinvolto conti bancari, auto di lusso, contanti, beni e unità immobiliari. Sono stati emessi 34 decreti di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di imprese che avevano evaso l’Iva per almeno 22 milioni di euro. Durante le operazioni, sono state impiegate circa 100 unità della Guardia di Finanza per effettuare perquisizioni a Milano e provincia, Roncello (Monza Brianza), Gallarate (Varese), Montirone (Brescia), Firenze e provincia, Padova e Vittoria (Ragusa). In totale, sono stati bloccati 1.569 conti bancari. Durante la frode, le società emettevano fatture false e indicavano al destinatario i dettagli di un conto corrente italiano su cui effettuare il bonifico. Successivamente, la società trasferiva l’importo equivalente su un conto di una banca cinese, direttamente o attraverso triangolazioni con altri paesi dell’Unione Europea, per pagare importazioni mai avvenute. Gran parte dei fondi trasferiti in Cina veniva poi restituita all’imprenditore in contanti tramite corrieri.

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