Il fenomeno delle frodi in rete è in continua crescita, con un aumento del 16% nei primi sei mesi del 2023. La tipologia più diffusa di frode è quella legata ai prestiti, con numerose vittime tra i 18 e i 30 anni.

Basta poco per cadere vittime delle frodi creditizie: basta diffondere incautamente dati sensibili su internet, soprattutto sui social, e magari fornire anche dettagli sulla propria carta di credito o sul conto corrente. A quel punto, qualcuno può rubare l’identità e accendere un prestito, acquistare beni di lusso o prenotare un viaggio. Nel primo semestre del 2023, nella provincia di Bergamo sono stati registrati 203 casi di frodi creditizie da furto d’identità, più di uno al giorno in media, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Questi dati sono stati forniti dall’Osservatorio Crif, che monitora il fenomeno da anni.

La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di frodi, con 2.518 casi in sei mesi. Bergamo si posiziona come la sesta provincia lombarda con il maggior numero di frodi, dopo Milano, Brescia, Monza e Brianza, Varese e Pavia. Il modus operandi è sempre lo stesso: i truffatori si appropriano del codice fiscale e di altri dati personali e anagrafici, talvolta utilizzando documenti falsi, e agiscono al posto della vittima. A livello nazionale, l’importo medio di queste frodi è di 4.485 euro. La tipologia più diffusa di frode è quella dei prestiti, che rappresenta il 56,2% di tutte le frodi creditizie. Questi finanziamenti fraudolenti vengono principalmente utilizzati per acquistare elettrodomestici, auto, prodotti di abbigliamento di lusso, prodotti di telefonia e informatica, e molto altro ancora. Le vittime di queste frodi sono principalmente giovani tra i 18 e i 30 anni, seguiti da persone tra i 31 e i 40 anni, i 41 e i 50 anni, i cinquantenni e gli over 60.

Beatrice Rubini, executive director della linea Mister Credit di Crif, definisce questo fenomeno come in continua evoluzione, con attacchi sempre più sofisticati che colpiscono consumatori di tutte le età e provenienze geografiche. È fondamentale prestare attenzione nell’utilizzo dei propri dati personali e finanziari per evitare di cadere vittima di queste frodi. Per prevenire, è necessario un corretto utilizzo della rete e dei social media. Fabrizio Arbonesi, senior director di Crif, sottolinea l’importanza che i player finanziari prestino attenzione a questi rischi e utilizzino sistemi di prevenzione evoluti per contrastarli, soprattutto nel contesto del digital lending.

Spesso queste frodi vengono scoperte solo dopo mesi o addirittura anni dal momento in cui sono avvenute. Secondo l’Osservatorio Crif, quasi la metà dei casi viene scoperta entro 12 mesi, con un aumento del 24,8% rispetto al primo semestre del 2022. Tuttavia, continuano ad emergere casi di frode che sono stati messi in atto anche dopo 3, 4 o addirittura 5 anni.

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