Lo Stato non rimborsa le spese sostenute dai Comuni di Pontida, Bedulita e Rota Imagna per l’ospitalità dei bambini ucraini arrivati a Bergamo dopo lo scoppio della guerra nel 2022. Questa situazione non è una novità, visto che lo Stato non ha ancora finito di pagare la Caritas bergamasca e le cooperative per l’accoglienza dei richiedenti asilo degli anni passati.

La situazione dei tre paesi bergamaschi è molto grave. Nonostante abbiano offerto generosamente una casa ai bambini ucraini, sostenere tutte le spese non è facile per Comuni con bilanci stretti. In particolare, Rota d’Imagna ha accolto novanta bambini e deve ancora riscuotere circa un milione di euro. Bedulita ospita otto bambini e ha speso finora 250 mila euro, mentre Pontida ne ha versati circa 215 mila.

I Comuni di Pontida, Bedulita e Rota Imagna fanno notare che lo Stato dovrebbe intervenire e rimborsare le spese sostenute, in quanto l’accoglienza dei bambini ucraini è un compito che spetta al governo centrale. La mancanza di finanziamenti mette a rischio la continuità dell’assistenza e del sostegno ai bambini e alle loro famiglie.

Questa situazione è ancora più preoccupante se si considera che lo Stato non ha ancora finito di pagare le spese sostenute per l’accoglienza dei richiedenti asilo degli anni scorsi. La Caritas bergamasca e le cooperative sono ancora in attesa dei rimborsi. Questo crea una situazione di grande difficoltà per le organizzazioni che si occupano dell’accoglienza e mette a rischio la continuità dei servizi offerti ai richiedenti asilo.

È fondamentale che lo Stato prenda atto di questa situazione e intervenga tempestivamente per rimborsare le spese sostenute dai Comuni bergamaschi. L’accoglienza dei bambini ucraini e dei richiedenti asilo è una responsabilità che spetta a tutti noi, ma è compito dello Stato garantire i fondi necessari per sostenere questa importante opera di solidarietà.

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