Una lettera indirizzata al Procuratore generale di Brescia, al presidente del Tribunale di Sorveglianza e al ministro della Giustizia è stata scritta dalla vittima di un caso di violenza sessuale e dalla sua madre. L’autore di tale reato è un uomo di 76 anni, condannato definitivamente a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Secondo la sentenza, l’uomo avrebbe abusato della nipote, che all’epoca dei fatti aveva tra i 10 e i 13 anni, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2016.

La richiesta espressa nella lettera è quella di dare esecuzione immediata alla condanna, poiché la vittima e sua madre sono terrorizzate all’idea che l’uomo possa evitare il carcere attraverso misure alternative. La paura è che egli possa così essere libero di nuocere nuovamente, come già accaduto in passato. La sua età avanzata e le presunte precarie condizioni di salute potrebbero non essere compatibili con il regime carcerario.

Nella lettera viene inoltre ricordato un altro episodio giudiziario che coinvolge l’uomo e sua moglie, condannati in primo grado per percosse e minacce nei confronti dell’ex nuora e della figlia. Nel settembre 2020, i due si sarebbero recati nel negozio della vittima per convincerla con la violenza a ritirare la denuncia di violenza sessuale.

La richiesta delle due donne è quella di garantire la sicurezza e la tranquillità della vittima, affinché l’uomo possa scontare la sua pena e non rappresenti più un pericolo per lei e per gli altri. Ora spetta alle autorità competenti valutare la situazione e prendere le dovute decisioni in merito all’esecuzione della condanna.

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