I disturbi psichiatrici possono avere conseguenze tragiche sulla vita delle persone e delle loro famiglie. È quanto accaduto a Caryl Menghetti, una donna di 45 anni che giovedì mattina è stata colta da un forte malessere. I suoi pensieri fissi, che l’avevano già costretta in passato a cercare cure psichiatriche, sono tornati insieme a un senso di angoscia e pericolo per la sua figlia di 5 anni. Questi pensieri sono diventati un vero e proprio delirio che faceva vedere nel marito una minaccia da eliminare.
La situazione è diventata ingestibile tanto da richiedere l’intervento del 118, che ha accompagnato la donna al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio. Qui è stata visitata da uno psichiatra e le è stata prescritta una cura farmacologica. Purtroppo, questa misura si è rivelata insufficiente, poiché i pensieri fissi non sono passati.
Poco dopo le 23:00, Caryl è rimasta sola con il marito. Quando Diego Rota si è diretto verso la camera da letto, la donna lo ha raggiunto brandendo un grosso coltello da cucina e ha iniziato a colpirlo ripetutamente. Diego Rota è stato colpito da almeno dieci pugnalate ed è morto poco dopo.
Dopo l’omicidio, Caryl ha chiamato in videochiamata la sorella senza però dirle nulla di quanto era successo. La sorella ha notato che Caryl era sporca di sangue e ha dato l’allarme. I carabinieri sono arrivati poco dopo, ma non hanno potuto fare nulla per salvare Diego.
Secondo la ricostruzione degli avvenimenti, non sembrava esserci alcuna criticità nel rapporto di coppia. A incidere sullo stato emotivo di Caryl potrebbero essere state le problematiche legate al lavoro e alle difficoltà personali, che si sono manifestate dopo la gravidanza avuta a quarant’anni. Problemi che erano emersi già tre anni fa, quando la donna era stata sottoposta a un Tso.
Caryl e Diego erano una coppia tranquilla, conoscenti e vicini di casa li descrivono come persone normali e senza problemi apparenti. La tragedia ha lasciato tutti sconvolti, nessuno avrebbe mai immaginato che qualcosa del genere potesse accadere.
Oggi, la villetta di via Cascina Lombarda è sigillata e sulle porte sono stati apposti i sigilli. È rimasto solo il segno dell’orrore che si è consumato poche ore prima. I genitori di Caryl, ancora sotto shock, rimangono al piano interrato della villetta, chiusi nel loro dolore.
Questa tragedia ci ricorda quanto sia importante prestare attenzione ai disturbi psichiatrici e fornire il giusto supporto alle persone che ne soffrono. È fondamentale che vengano prese sul serio e che si cerchi di offrire loro la cura adeguata. Speriamo che questa terribile vicenda possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e a promuovere una maggiore comprensione e accettazione delle persone affette da disturbi mentali.