CAIRATE – Due comunità sono sotto shock per la morte di Andrea Bossi, un giovane di 26 anni di Fagnano Olona, accoltellato ieri, sabato 27 gennaio, nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate. Le comunità di Cairate, dove Andrea si era trasferito da un paio di mesi, e di Fagnano Olona, il suo paese d’origine, si svegliano nel lutto. Il giovane è stato ucciso con almeno un colpo di coltello alla gola, probabilmente inflitto con un coltello da cucina. Sulla soglia dell’appartamento dove si è verificato l’omicidio sono visibili tracce di sangue e alcune impronte. I carabinieri, guidati dal pubblico ministero Francesca Parola, stanno indagando sulla vita del giovane per cercare di trovare una spiegazione.
La reazione di Fagnano
“Era un bravo ragazzo, molto conosciuto nel paese, ha sempre lavorato in officina”, rivela il sindaco di Fagnano Olona, Marco Baroffio, esprimendo lo stupore della comunità per quanto accaduto. L’officina è la CFG Carpenteria Meccanica di Fagnano Olona, la stessa che ha realizzato e posato il monumento alle vittime del Covid nel paese. La comunità di Fagnano si sta unendo intorno alla famiglia, composta dal padre Tino Bossi, la madre Rosanna Backer e la sorella di Andrea, Federica, che è tornata a vivere nel paese da poco tempo. “Siamo tutti sotto shock”, ammette il sindaco, facendo eco alla incredulità della comunità. “Davvero non riusciamo a immaginare cosa possa aver scatenato questa aggressione. Andrea Bossi non aveva cattive compagnie”.
Le indagini
Nel frattempo, gli investigatori stanno procedendo con le indagini per capire chi ha aggredito a morte Andrea Bossi e perché. Uno dei vicini di casa di via Mascheroni avrebbe riferito di aver udito rumori compatibili con un’aggressione intorno alle 4 del mattino dell’omicidio, ma non gli è stato dato peso. Solo al mattino, quando è circolata la notizia dell’uccisione di Andrea Bossi, il tutto è stato collegato. Si tratta di un dato che gli inquirenti approfondiranno nelle loro indagini.
