Il paese di Cairate si sveglia con sgomento e incredulità dopo l’uccisione di Andrea Bossi, un ragazzo di soli 26 anni. Le auto dei carabinieri fermano davanti alla sua abitazione, situata in una tranquilla zona residenziale. Non si sa ancora il nome né il movente dell’assassino, ma le indagini sono in corso e sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

In questo angolo tranquillo del Varesotto, c’è dolore e sconcerto. I residenti sono silenziosi, mentre alcuni cercano di dare un senso a quanto accaduto. Il sindaco di Fagnano Olona, Marco Baroffio, descrive Andrea come un bravo ragazzo, appartenente a una buona famiglia e molto rispettato. Lavorava presso la Cfg Carpenteria Meccanica di Fagnano Olona.

Il sindaco esprime la vicinanza dell’amministrazione comunale alla famiglia di Andrea e aspetta gli sviluppi delle indagini, sperando che il responsabile venga individuato al più presto. Il pensiero principale, però, va alla famiglia di Andrea che sta vivendo un dolore inimmaginabile.

Nessuno avrebbe potuto immaginare cosa sia accaduto nella sua abitazione al secondo piano durante le prime ore di sabato. La zona è tranquilla e abitata da persone pacifiche. Dopo la notizia dell’omicidio, alcuni abitanti ricordano un cane che abbaia intorno alle 4:30 del mattino, ma non hanno notato nulla di strano. Anche la famiglia che vive al piano di sotto ricorda di aver sentito un rumore come se qualcuno fosse caduto a terra, ma non ci hanno dato importanza fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

È uno shock per tutti. Andrea Bossi si era da poco trasferito in quella casa, dopo aver vissuto a Fagnano Olona, il suo paese natale, dove era conosciuto da molte persone che ora piangono la sua scomparsa. La comunità di Cairate cerca di comprendere e superare questa tragedia improvvisa.

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