Violenza domestica: donna picchiata dal marito, arrestato
Una terribile scena si è verificata a Como, dove gli agenti della polizia di Stato si sono trovati di fronte a una donna a terra con il viso completamente distrutto e il sangue ovunque. Tutto è iniziato intorno alle 2 di notte tra sabato e domenica scorsi, quando una chiamata di aiuto è arrivata al numero di emergenza 112. La volante della polizia di Stato è intervenuta immediatamente in un appartamento nella zona di Camerlata, dove era stata segnalata una violenta lite in famiglia.
All’apertura della porta, una donna agitata ha indicato la direzione ai poliziotti, dicendo loro che suo genero stava picchiando brutalmente sua figlia. Una volta entrati nell’appartamento, gli agenti hanno immediatamente notato un uomo che colpiva una donna con pugni in faccia, trattenendola per i capelli. Il volto della donna era coperto di sangue. I poliziotti hanno prontamente separato l’aggressore dalla sua vittima, che è stata identificata come sua moglie, una donna di 33 anni proveniente da El Salvador, convivente con lui e la loro figlia di 7 anni. L’uomo, furioso, ha attaccato anche gli agenti, ma è stato immobilizzato. Nonostante la presenza della polizia, l’uomo ha rivolto alla moglie ancora a terra, immersa nel sangue, queste parole minacciose: “Fai molta attenzione a quello che fai e che dici perché sai cosa ti succede”.
Mentre venivano identificate tutte le persone presenti nella casa (la madre della ragazza, la sorella, il cognato e vari bambini), un’ambulanza del servizio di emergenza sanitaria è stata chiamata e ha trasportato la donna in ospedale. Le sono state date 40 giorni di prognosi per la frattura delle ossa nasali. Dalle testimonianze raccolte e dalla ricostruzione degli eventi, è emerso che si trattava di una situazione di violenza domestica che durava da tempo, ma che la vittima non aveva mai denunciato per paura delle reazioni del marito. La sua vita era fatta di minacce, insulti e violenze fisiche, spesso legate all’abuso di alcol.
Una volta portato in questura e identificato, l’uomo è stato arrestato e trasferito al carcere di Bassone su disposizione del Procuratore di turno. Questo triste episodio ci ricorda ancora una volta l’importanza di combattere la violenza domestica e di offrire sostegno alle vittime.