Smantellata una rete di contrabbando di perle di lusso: fermato un viaggiatore italiano proveniente dalla Svizzera.

Nel corso di un controllo effettuato dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli presso la stazione di Chiasso, è stato fermato un viaggiatore italiano residente in Svizzera che si dirigeva verso Milano a bordo di un treno Tilo proveniente da Lugano. Nonostante la dichiarazione di non avere nulla, i funzionari hanno deciso di approfondire gli accertamenti.

Nel bagaglio del viaggiatore sono state trovate quasi quattordici chili di perle coltivate, sia confezionate in matasse di fili, sia sfuse in sacchetti, prive di documentazione commerciale. Il viaggiatore ha dichiarato di non avere con sé la fattura, ma di poterla produrre successivamente.

La merce è stata sospesa in attesa di ulteriori accertamenti. Il viaggiatore ha poi inviato una fattura, apparentemente riconducibile ai prodotti sequestrati, ma con un valore dichiarato molto inferiore rispetto al carico fermato.

Per fare chiarezza sulla qualità e sul valore delle perle, è stata richiesta una perizia al Laboratorio Chimico di Venezia, che ha attribuito al carico sequestrato la qualità di perle coltivate in acqua salata del tipo “akoya” (perle giapponesi) e in minima parte del tipo “south sea” (perle australiane), per un valore commerciale complessivo di 143.000 euro.

Di conseguenza, il viaggiatore è stato denunciato per contrabbando e evasione di IVA all’importazione. È stato effettuato anche un sequestro probatorio dell’intera partita di merce. Le indagini sono ancora in corso e si sottolinea la presunzione di innocenza dell’indagato fino alla definizione del procedimento.

Questa operazione, frutto della collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, rientra nel dispositivo di prevenzione attuato presso i valichi di confine per contrastare il contrabbando di prodotti di lusso.

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