Il Po, il famoso fiume italiano, ha restituito un altro reperto preistorico che ha stupito gli studiosi. Dopo i crani di Paus e Acamar, uomini vissuti millenni fa, è emerso il teschio di un cervo megacero. Questo incredibile ritrovamento è avvenuto sulle sponde del Grande Fiume, precisamente tra Castelvetro e Monticelli, grazie alla scoperta di due pescatori appartenenti allo Spinning Club di Piacenza. Mentre stavano pescando, i due pescatori hanno notato il reperto affiorare e, consapevoli dell’importanza di ciò che avevano trovato, hanno contattato il Museo geologico di Castell’Arquato che ora custodisce il teschio del cervo megacero.

Il direttore del museo piacentino, Carlo Francou, ha spiegato che hanno immediatamente informato la Soprintendenza e avviato le procedure per gli accertamenti necessari in casi simili. Inoltre, il reperto sarà oggetto di uno studio in collaborazione con l’Università di Milano, che permetterà di risalire alla data precisa del ritrovamento. Attualmente, si ipotizza che il teschio risalga a circa 180-200mila anni fa.

Questo ritrovamento è di grande importanza per la comunità scientifica, poiché permetterà di approfondire la conoscenza di una specie animale estinta da millenni. Inoltre, potrebbe fornire preziose informazioni sulla flora e la fauna dell’epoca preistorica e sulle condizioni ambientali in cui vivevano questi animali.

Il Po continua a regalare sorprese e a far emergere reperti di inestimabile valore storico e scientifico. Questo teschio di cervo megacero è solo l’ultimo di una lunga serie di ritrovamenti che testimoniano l’importanza di preservare e studiare il nostro patrimonio naturale e culturale. Grazie a questi reperti, possiamo imparare sempre di più sull’evoluzione della vita sulla Terra e sulle meraviglie che il nostro pianeta nasconde.

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