Sul corpo di Diego Rota sono state riscontrate più di venti pugnalate e numerosi tagli superficiali. Oggi sarà decisa la data dei suoi funerali. Secondo l’autopsia eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura Andrea Verzeletti, Caryl Menghetti, la moglie di Rota, ha compiuto questo gesto in preda a dei deliri cupi. La donna, di 45 anni e originaria di Vercelli, soffriva di problemi psichiatrici e proprio la mattina del delitto era stata portata in ospedale a Treviglio. Menghetti accusava il marito di far parte di un’organizzazione che avrebbe potuto fare del male alla loro bambina. La coppia ha una figlia di 5 anni, che ora è accudita dai nonni materni. La sera del delitto, la bambina dormiva nella sua stanza mentre Rota, di 55 anni e falegname originario di Brusaporto, era in pigiama insieme alla moglie. Non è ancora chiaro se si fossero già coricati, ma sono stati trovati i resti di Rota ai piedi del letto in una pozza di sangue. Sono state individuate tracce di sangue anche sulle lenzuola. Le modalità dell’aggressione sono ancora da chiarire, ma è certo che Rota è stato ucciso con più di venti coltellate. Sarà il medico legale a stabilire se le ferite sono state inferte prima alla schiena e poi al petto o viceversa. Sono stati individuati anche numerosi altri tagli e ferite alle mani, indicando un tentativo di difesa estremo. Dopo il massacro, Menghetti ha contattato la sorella tramite videochiamata, senza rivelare nulla di quanto era successo. Tuttavia, la sua presenza di sangue ha destato sospetti e l’allarme è scattato. Quando i carabinieri sono arrivati a Martinengo, la donna di 45 anni ha aperto loro la porta. Era già successo poco prima con i genitori, avvisati dalla sorella. Vivono nella taverna della casa e non si erano accorti di nulla. Il coltello utilizzato come arma è stato sequestrato ed è stato trovato in cucina. Menghetti ha nominato un proprio consulente per l’autopsia tramite l’avvocato Fabrizio Bosio di Cuneo. Dopo l’arresto, è stata immediatamente portata in Psichiatria a causa delle sue condizioni compromesse. Al momento, il giudice Riccardo Moreschi ha deciso di non interrogarla, ma ha convalidato l’arresto. Menghetti aveva già avuto problemi dopo la gravidanza e tre anni fa era stata sottoposta a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso). Sembrava essersi ripresa, ma il giorno dell’omicidio, dopo la visita medica, era stata dimessa con la prescrizione di alcuni farmaci. Per quanto riguarda Diego Rota, verrà presto decisa la data dei suoi funerali e il suo corpo arriverà alla casa del commiato delle onoranze funebri La Pace, a San Paolo d’Argon.