Attacco con coltello in un oratorio di Como: arrestato tunisino di 19 anni
Ieri sera, intorno alle 21.45, un episodio di violenza ha scosso l’oratorio della parrocchia di S. Martino a Como. Un giovane tunisino di 19 anni, senza dimora e irregolare sul territorio nazionale, è entrato nelle stanze dove riposavano i ragazzi stranieri non accompagnati, minacciando tutti con un coltello a serramanico.
La sua richiesta era quella di ottenere la restituzione di un telefono cellulare da uno degli ospiti presenti. Non solo i ragazzi, ma anche il responsabile del centro hanno subito pesanti minacce da parte del giovane.
Fortunatamente, il responsabile del centro ha prontamente chiamato il numero di emergenza 112 NUE, che ha inviato una volante della Polizia di Stato sul posto. Gli agenti, ascoltate le testimonianze dei presenti e ricostruito l’accaduto, hanno proceduto all’arresto del giovane tunisino per i reati di minaccia aggravata con l’uso di armi e detenzione di arma da taglio.
Il Procuratore di turno, immediatamente informato della situazione, ha deciso di trattenere l’arrestato nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del processo con rito direttissimo, fissato per questa mattina alle 11.00.
Questo episodio di violenza ha scosso la comunità locale, che si è immediatamente mobilitata per offrire sostegno e protezione ai ragazzi coinvolti. L’oratorio di S. Martino rappresenta un luogo di accoglienza e integrazione per i minori stranieri non accompagnati, offrendo loro un ambiente sicuro e la possibilità di costruire un futuro migliore.
È importante che situazioni come queste vengano affrontate con determinazione e che si garantisca la sicurezza di tutti i giovani presenti nell’oratorio. La Polizia di Stato ha svolto un intervento rapido ed efficace, dimostrando il suo impegno nella tutela dei cittadini.
Ora sarà compito della giustizia valutare il caso e stabilire le conseguenze per il giovane tunisino. Nel frattempo, è fondamentale continuare a promuovere l’integrazione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, offrendo loro opportunità di crescita e di costruzione di un futuro migliore.