RITARDI E SOPPRESSIONI DEI TRENI REGIONALI IN LOMBARDIA: LE CHIAVI DI LETTURA

Negli ultimi anni, i ritardi e le soppressioni dei treni regionali in Lombardia sono diventati una costante, con decine di casi ogni giorno. Nonostante l’acquisto di numerosi treni nuovi da parte della Regione Lombardia e alcuni miglioramenti infrastrutturali, la situazione sembra peggiorare sempre di più.

Da diversi anni, l’azienda appaltatrice del servizio offre un’applicazione per smartphone che comunica i ritardi e le soppressioni di ogni singolo treno, fornendo una breve motivazione. Tuttavia, le motivazioni fornite sono spesso brevi e poco esaustive. Negli ultimi tempi, sembrano essere diventate particolarmente superficiali e stereotipate.

Recentemente, un consigliere regionale ha presentato un’interrogazione alla Giunta per approfondire le motivazioni di 33 notifiche di treni soppressi o con arretramento di capolinea tra novembre e dicembre 2023. Questo ci spinge a cercare di decifrare le giustificazioni che vengono date.

Va precisato che le informazioni “dietro le quinte” sono coperte da segreto industriale e possono essere comunicate ufficialmente solo nei limiti stabiliti dal Contratto di Servizio. Pertanto, non possiamo svelare informazioni che non sono in nostro possesso, ma possiamo fornire alcune possibili chiavi di lettura basate sull’esperienza dei viaggiatori con cui siamo in contatto.

Escludiamo le motivazioni autoesplicative come “atto vandalico”, “guasto al treno”, “guasto all’infrastruttura” o “circolazione interrotta per investimento di persona”, che sono molto esplicite.

Tra le motivazioni più comuni, troviamo quelle legate a esigenze tecniche o inconvenienti tecnici. Può succedere che il treno non sia pronto a partire o che ci sia un ritardo eccessivo del treno corrispondente in arrivo. A volte, i turni del materiale rotabile vengono scambiati per riequilibrare i chilometri di percorrenza delle vetture, costringendo le persone a cambiare treno.

Altre motivazioni possono essere legate alle esigenze imposte dal gestore della linea ferroviaria, come ad esempio il fatto che il treno debba attendere un altro treno incrociante o davanti a lui, ereditando così il suo ritardo. L’intenso traffico ferroviario può essere un’altra ragione per i ritardi diffusi, senza che sia possibile identificare da quale treno sia iniziata la propagazione.

Ci sono anche motivazioni legate alla sicurezza, come lo spostamento della sede di incrocio per questioni di pubblica sicurezza o la presenza di persone non autorizzate sui binari. In alcuni casi, vengono effettuati accertamenti di sicurezza che possono causare ritardi prolungati.

L’elevato afflusso di passeggeri può essere un motivo di ritardo nelle stazioni principali e negli orari di punta, quando la capacità del treno è inadeguata. Al contrario, nelle stazioni meno importanti e negli orari meno trafficati, può capitare che il treno rimanga fermo con le porte aperte senza motivo apparente.

Anche l’intervento delle Forze dell’Ordine può causare ritardi, ad esempio in caso di passeggeri sprovvisti di titolo di viaggio che non collaborano con le operazioni di regolarizzazione. In alcuni casi, la Polizia può essere chiamata a espellere passeggeri quando la capacità del treno è gravemente inadeguata.

Infine, il ritardo può essere dovuto a ferrovie estere, anche se il ritardo si è verificato sotto competenza e regime di circolazione italiani.

Va sottolineato che molte volte il motivo del ritardo non viene fornito o viene indicata la motivazione “in corso di approfondimento”, il che lascia spazio a molte interpretazioni.

In conclusione, le motivazioni dei ritardi e delle soppressioni dei treni regionali in Lombardia sono diverse e spesso poco esaustive. È importante che le autorità competenti si impegnino a migliorare la situazione e a fornire informazioni più dettagliate ai viaggiatori. Solo così potremo avere un servizio ferroviario efficiente e affidabile.

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